ULTIME NOTIZIE News
Cronaca
26.08.2015 - 16:440
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Roberta Pantani, «io, Marine Le Pen, mio padre e Hillary Clinton»

La consigliera nazionale leghista è stata paragonata dal giornale francese Le Monde a Marine Le Pen. «Quale onore! A noi figlie d'arte ticinese in politica non è mai stato regalato niente». E se i suoi figli scegliessero un partito diverso dalla Lega?

CHIASSO - Roberta Patani e Marine Le Pen, Roberta Pantani e suo padre. La consigliera nazionale della Lega è stata paragonata dal quotidiano transalpino Le Monde alla politica francese, e noi l'abbiamo contattata per sapere che cosa ne pensasse: alla fine, il discorso è scivolato anche su altro, ovvero sul difficile ruolo delle figlie d'arte in politica. È uno dei tratti che Pantani e Le Pen condividono. «Sono orgogliosa di essere stata paragonata a lei. Mi hanno intervistata sulla situazione del Ticino e in funzione del mio ruolo parlamentare oltre che di rappresentante di una regione del sud. Ho spiegato le circostanze, soprattutto nel Mendrisiotto, e la posizione della Lega, e la giornalista ha scelto di accostarmi a Marine Le Pen. Quale onore!»Cosa pensa abbiate in comune, per aver fatto scegliere alla giornalista di paragonarvi?«I capelli biondi (ride, ndr)! Dal punto vi vista politico abbiamo visioni simili, trattiamo della difesa della nostra identità, del modo migliore di gestire la politica d'asilo e l'immigrazione. E abbiamo entrambe padri ingombranti...»Come è stato essere la figlia di Rodolfo Pantani nel mondo politico?«Io, a differenza della Le Pen, non ho mai avuto screzi con lui né all'interno del partito per lui, ma certamente avere un papà che si occupa di politica è ingombrante, per me come lo è per altre figlie d'arte del Cantone, penso a Marina Masoni, Laura Sadis, Marina Carobbio».Non ha citato nessun figlio d'arte... È più difficile per le donne?«È ingiusto, ma è così. In Ticino noi figlie d'arte siamo numerose e abbiamo discrete carriere, che sono state più difficili che per altri. Può infatti apparire un vantaggio, ma non lo è, in particolare gestire il paragone, o idee diverse. Comunque mio padre mi ha trasmesso tanto, e sono fiera di quello che ha fatto e della passione che mi ha passato. Ho fatto parte da subito della Lega partendo dal basso, ed essere ora in Consiglio Nazionale mi rende orgogliosa. Lui non ha avuto purtroppo il piacere di vedermi arrivare qui (è deceduto nel novembre del 2011, ndr), però penso sarebbe fiero. A noi figlie d'arte non è stata regalato nulla, ho l'onore e l'orgoglio di poter affermare di aver percorso tutte le tappe nonostante avessi, come detto, un padre ingombrante».Parlava dei disaccordi politici all'interno della famiglia Le Pen che voi non avete vissuto: quindi siete sempre stati sulla stessa linea?«A volte ho dovuto mediare fra le mie posizione e quelle di mio padre. Lui era più intransigente e assolutistico. Per Marine Le Pen per contro è difficile governare, lei ha cercato di svecchiare e di proporre una linea più dinamica rispetto a lui».Entrambe avete ammodernato le idee dei papà, insomma. Un altro tratto in comune.«Si tratta di salti generazionali, noi facciamo parte di un'altra epoca. Se i miei figli facessero politica, la farebbero in modo diverso da me...»A proposito, ci sarà una terza generazione di Pantani sulla scena politica ticinese?«Non lo so, se volessero tentare non direi di no, se avessero il piacere e la voglia di mettersi a disposizione della propria comunità. Mia figlia di 22 anni siede in Consiglio comunale a Chiasso, mio padre l'aveva spronata a candidarsi assieme ed ha mantenuto la promessa anche dopo la morte del nonno. Aveva però sottovalutato l'impegno degli studi universitari, per cui penso che alle elezioni del 2016 non si ricandiderà. Chissà, magari mio figlio, che ha 19 anni... Certo, per loro sarebbe ancora più difficile, sarebbero figli e nipoti d'arte!»E se scegliessero un partito che non è la Lega dei Ticinesi?(silenzio) «Non me l'ero mai chiesta. Prima di tutto domanderei loro come mai si riconoscono nei valori del partito».La giornalista di Le Monde ha scelto come paragone per lei Marine le Pen, se dovesse accostarsi lei a una politica chi sceglierebbe?«Hillary Clinton, mi piace perché è una donna tutta d'un pezzo. Sia politicamente che dal lato familiare è passata attraverso tempeste che avrebbero sconvolto chiunque, lei è rimasta coerente e concreta. La vedo come il prossimo ideale presidente degli Stati Uniti. Anche lei ha un parente scomodo? È vero, come diceva mia nonna però il marito entra dalla porta... È stata veramente perfetta nel ruolo di first lady e poi come Segretaria di Stato, ha dato una mano notevole nel corso della prima legislatura di Barack Obama».
Tags
padre
arte
pantani
politica
pen
marine
figlie
lega
roberta
partito
© 2024 , All rights reserved