Borradori, «Mattino, ci sono alcune cose da chiarire, ma senza censura»

LUGANO - Le continue critiche della Lega dei Ticinesi, partite dalle colonne del Mattino, sul LAC, hanno fatto sbottare Giovanna Masoni Brenni, che ha puntato il dito contro Lorenzo Quadri e il suo doppio ruolo di Municipale e direttore del giornale. Se questo può non essere una sorpresa, anche il sindaco Marco Borradori, che di fatto si trova "fra i due fuochi", ha espresso malcontento per alcune affermazioni comparse sul settimanale. Secondo Masoni, essere direttore del Mattino è incompatibile con la funzione di Municipale di Lugano. «Quella di Masoni è una opinione personale di parte. Lei reputa incompatibile la mia posizione perché ‘Il Mattino’ scrive cose a lei sgradite. La mia è dunque un’incompatibilità soggettiva, non credo che la collega sia in grado di intimare divieti di esercitare una professione piuttosto che un’altra. Esiste ancora la libertà di stampa e trovo curioso che sia un’esponente di un partito liberale a formulare simili tentativi censori per zittire voci a lei scomode», ha risposto Quadri a La Regione, facendo notare come ogni municipale ha una professione accessoria. «Non mi farò imbavagliare». Anche per Borradori la questione è «effettivamente delicata per il suo doppio ruolo. Dovremo parlarne in modo aperto con lui in Municipio. Abbiamo già iniziato a farlo nell’ultima seduta, e riprenderemo il discorso. Il ‘Mattino’ può riportare la posizione dell’editore (la famiglia Bignasca), e non mi permetto di fare opera di censura, come non lo faccio con altre testate. Cercherò di chiarire le cose anche con Attilio Bignasca». Fatto sta che in sindaco non ha gradito la prima pagina dedicata all'inaugurazione del LAC, da lui ritenuta una grande opportunità per la città dai punti di vista culturale e turistico.