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Cronaca
12.11.2015 - 12:040
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Il sì dei sindaci. «Avanti con la Grande Bellinzona a 13 comuni, nessuna aggregazione coatta»

I sindaci dei comuni che hanno votato sì all'aggregazione si sono riuniti ieri sera. «I progetti più importanti sono sul territorio dei 13 cantoni e il gettito supera i 100 milioni: rilanceremo il Bellinzonese»

BELLINZONA - Va bene anche a 13. I sindaci dei comuni che hanno votato a favore dell'aggregazione del Bellinzonese si sono riuniti a Giubiasco per definire le modalità di implementazione del nuovo Comune che vedrà la luce nel 2017. Hanno espresso in primis la loro soddisfazione per il risultato, poiché, come si legge in un comunicato, «il nuovo Comune presenterebbe un territorio compatto e coeso (non a macchia di leopardo). Anche i dati finanziari – in base alle prime verifiche – confermano, a mente della Conferenza, la solidità del nuovo ente e la coerenza con il progetto originale». Dal punto di vista finanziario, infatti, il gettito supererebbe in ogni caso i 100 milioni, e per quanto concerne chi si è detto contrario, «con l’eccezione di S. Antonino, risultano in ogni caso largamente tributari del contributo di livellamento». D'altronde, rilevano i sindaci, i progetti strategici o di valenza regionale che lo studio aggregativo indicava si trovano all'interno dei 13 comuni favorevoli. Quindi, si chiede «alle compenti autorità cantonali, pur nel rispetto delle rispettive prerogative, di voler tenere conto della volontà scaturita nei diversi Comuni, evitando il ricorso ad aggregazioni coatte». La Conferenza si distanzia quindi anche da quanto affermato dall'ATAC, che minaccia ricorsi per rifare la votazione, trovandolo «contraddittorio, distante dalla realtà locale, e soprattutto assai poco rispettosa dei principi democratici e della volontà molto chiara espressa dalla popolazione del Bellinzonese». Per passare alla fase operativa, «la direzione politica e l’organizzazione del progetto aggregativo saranno assicurati dal gremio dei 13 sindaci, assistiti dai rispettivi segretari comunali. È inoltre previsto il concorso di consulenti esterni», con riunioni periodiche si svolgeranno indicativamente una volta al mese. Verrà creato anche un gremio più ristretto che agirà a fianco della Direzione, e appositi gruppi di lavoro cercheranno il modo migliore per «analizzare i diversi segmenti di attività del nuovo Comune (organigramma, personale, informatica, logistica, gremi di rappresentanza, legislazione, ecc.) e proporre delle soluzioni per integrare le attuali 13 amministrazioni comunali». Nulla cambia in merito agli investimenti previsti dal Piano di aggregazione. «Questi investimenti, indicati nel Rapporto, possono e devono proseguire il proprio iter di realizzazione. Si pensi, ad esempio, al nuovo acquedotto della Valle Morobbia, messo in discussione da una petizione, ma anche al Policentro della Valle Morobbia (espressamente menzionato nello studio del Progetto aggregativo e approvato in sede referendaria)». Si cercherà a breve anche di incontrare il Consiglio di Stato «per definire le modalità di prosieguo dell’iter di attuazione del nuovo Comune, che dovrà sfociare in un messaggio all’indirizzo del Gran Consiglio». I 13 sindaci si augurano in ogni caso che il Governo sostenga l'aggregazione, anche se a 13 e non a 17, permettendo così «di rilanciare il Bellinzonese da una prospettiva socio-economica, a vantaggio dell’intero Cantone».
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