Blocher tenta l'abbraccio della Lega. E intanto a Lugano si punta alla maggioranza assoluta

BELLINZONA - «Non è da escludere una fusione Lega-UDC, perché la pensiamo allo stesso modo su certi temi». A dichiararlo alla NZZ è stato niente meno che Christoph Blocher, in relazione alla candidatura del leghista (imprestato all'UDC) Norman Gobbi. Quello che in prima battuta poteva apparire come un generoso gesto verso il Ticino, potrebbe in realtà dimostrarsi come un abbraccio letale per Via Monte Boglia, che in qualche modo potrebbe finire legata mani e piedi al partito guidato da Toni Brunner. «Recentemente, sia io sia la figlia del coordinatore (Antonella Bignasca) abbiamo detto che una fusione in questo momento non è possibile, anche per una questione pratica: noi siamo un partito con cariche elette democraticamente, la Lega non ha una struttura di questo genere», ha dal canto suo minimizzato le parole di Blocher il presidente dell'UDC ticinese, Gabriele Pinoja, interpellato dalla RSI. Ad essere certa è invece una rinata collaborazione fra i due partiti, che in vista delle elezioni comunali probabilmente si presenteranno a braccetto. «Se dal profilo tecnico la fusione non è possibile, dal punto di vista delle idee sono convinto che insieme si lavorerà bene», ha ancora dichiarato Pinoja. Non a caso proprio oggi l'UDC di Lugano ha rivolto un appello agli interessati a candidarsi. «L'obiettivo comune» di Lega e UDC, ha dichiarato il presidente sezionale Tiziano Galeazzi, «con le rispettive percentuali (sommate) ottenute alle cantonali e alle federali, potrebbe essere la maggioranza assoluta dell'esecutivo». Occorrerà quindi ora capire, soprattutto nel caso dell'elezione di Gobbi, se la collaborazione si estenderà anche ai due gruppi parlamentari in Gran Consiglio (che assieme supererebbero il numero di deputati del PLR), e in futuro - al di là di quanto dichiarato ora dai diretti interessati - la prospettiva di un assorbimento della Lega nell'UDC, che darebbe vita ad un vero e proprio "partitone".