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02.02.2016 - 12:590
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Sergio Dell'Acqua, «io, un guerriero con la lancia contro i panzer»

A sorpresa, ha presentato la lista Lugano per tutti. «Il programma lo preparerò a breve, voglio dare consigli ai prossimi governanti. E rosicchierò voti a tutti.. »

LUGANO - Quando è il momento di rendere pubbliche le liste per le elezioni, c'è sempre qualche sorpresa. A Lugano è arrivata Lugano per tutti, in corsa per esecutivo e legislativo. Lo ha fondato Sergio Dell'Acqua, che pareva dovesse schierarsi per l'UDC. E invece ha fondato, di getto, un partito tutto suo. È lo stesso Dell'Acqua, che si dice amico di molti politici, a spiegarci retroscena e motivazioni.Era in trattative con l'UDC, cosa è successo?«Verso agosto o settembre ho avuto una soffiata dall'UDC, che cercava personalità. Piero Marchesi è un amico, abbiamo parlato, e ho capito che avrebbero avuto difficoltà a propormi di fronte ai loro candidati della prima ora, dato che sono stato un liberale, non ho mai fatto politica attiva, mentre altri seguono da sempre e hanno lavorato per il partito. A dicembre, dopo gli auguri di Natale a Chiesa, un altro amico, mi sono detto di nuovo disponibile, parlando di un 3+1 da tentare. Con lui e Marchesi ho vissuto un feeling strano, li ho visti in difficoltà, ripeto, verso i loro candidati UDC. Ho pensato che essendo una votazione difficile, la Lega voleva assicurare il posto ai suoi tre municipali e non si arrischiava a mettere in lista per l'UDC una persona conosciuta come me. Una mossa umanamente e politicamente comprensibile. Con Galeazzi abbiamo scelto di lasciar perdere».Però le è venuta voglia di fare politica.«Quando cominciano a stuzzicare con degli antipasti vien voglia di mangiare il primo. Dopo un articolo su di me, gli amici mi chiamavano "onorevole" e allora mi sono lanciato. Sono un guerriero con la lancia in mano contro i panzer della Lega, fossi Rambo potrei farcela... ma le tribù indiane uccidono i leoni con le lance (ride, ndr). Ho fatto di tutto nella mia vita, mi manca come sfida solo la politica».Quali sono i suoi obiettivi?«Ho dato tanti consigli ai vari governanti, la mia ambizione è portare pubblicamente la mia voce e quella del popolo, dicendo che cosa Lugano vuole dai politici. Ai municipali consiglio di guardare la piazza dalla terrazza del Municipio: non c'è nessuno, è quella la Lugano reale, piena di musoni, mentre una volta c'erano persone che avevano voglia di ridere. Devono sentire il sentimento del popolo. Non sono Mago Merlino ma posso portare idee, dopo 30 anni di lavoro in tutto il mondo. Do spesso consigli, a volte vengono usati senza neppure un ringraziamento, così li voglio fornire pubblicamente, in modo che il popolo li senta. Poi c'è il sogno nel cassetto di entrare in Municipio. Dopo aprile, vedremo in base ai risultati cosa fare». Poteva essere in lista per l'UDC, ora rischia di portar via loro dei voti, non è quasi paradossale?«Sono abbastanza convinto di portargliele via, l'UDC è piccolo a Lugano. Ma non solo a loro rosicherò voti. Avversari politici non ne ho, essendo amico di tutti, e credo di poter far bene con i preferenziali, mentre il voto di lista è un'altra storia. Ho due mesi per cercare di risvegliare l'interesse». Ma il programma di Lugano per tutti? L'impressione è che lei abbia consigli su temi singoli però non ancora un'idea organica.«Lo sto buttando giù, e lo farò vedere a politici esperti. Per il mondo del lavoro occorrono le grandi opere (campo Marzio e Cornaredo), che creano lavoro e indotto fiscale. Per il turismo invece bisogna riassumere, anche con contratti a tempo, gli over 50 licenziati e utilizzarli come ambasciatori nelle zone da cui si pensa possano venire turisti in Ticino. Altro non anticipo. Sarà una via di mezzo fra liberali, europeista, e l'UDC che non lo è: non sono uno che prende nero o bianco, cerco il compromesso. Mi posiziono in centro verso la destra. Voglio ragionare bene, la mia ambizione è cercare di aiutare i prossimi governanti con consigli e proposte, a questo punto pubbliche. È arrivato prima il partito del programma? Anche la Lega, in fondo, ha cominciato così, lavorando poi sui temi. Non ho letto il loro programma ma immagino verta su stranieri, immigrazione, preferenza ai nostri. E anche quelli degli altri partiti sono tutti simili fra loro».
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