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12.02.2016 - 09:220
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Bellinzona, quasi 13 milioni per la ricerca

Il Municipio desidera finanziare in modo importante la nuova sede dell’Istituto di ricerca in biomedicina, per essere un domani capitale della ricerca

BELLINZONA - La città crede nel progetto IRB, che la porterà ad essere un polo universitario importante. Per capirlo, basti sottolineare che la somma equivale alla totalità di soldi sborsata annualmente per gli investimenti. 12,8 milioni di franchi per la costruzione della sede dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), che vedrà la luce su un terreno comunale, con altri 6 milioni di investimenti indiretto. La somma parla dunque di quasi 19 milioni, perché «la ricerca biomedica e le attività a essa correlate offrono nuove occasioni di crescita e porteranno linfa al nuovo comune», come ha specificato il sindaco di Bellinzona Mario Branda. Il centro dà oggi lavoro a 160 persone e ha fatto nascere nella regione diverse start up legate alla ricerca. «In una Bellinzona che vuole crescere quello che diamo con questo messaggio è un segnale forte», sono state le parole del vicensindaco e vicepresidente di IRP Felice Zanetti. Bellinzona ha sempre sostenuto l'IRP, sin dalla sua fondazione nel 1997, aiutandolo a superare momenti difficili, ha voluto ricordare il presidente della fondazione Gabriele Gendotti. Nella capitale, verrà creata una sede che sarà un vero polo per la ricerca, dato che ospiterà anche i laboratori dell’Istituto per la ricerca oncologica sperimentale (IOR) e del Neurocentro della Svizzera italiana (NCSI): un investimento da circa 60 milioni. Presto anche lo IOR sarà affiliato all'USI, mentre l'IRB lo è già. Bellinzona si candida, dunque, a rivestire una certa importanza nella futura facoltà di biomedicina. Il messaggio con la richiesta di credito al consiglio comunale si inserisce nel desiderio di finanziare il nuovo polo senza togliere fondi alla ricerca tout court. Oltre all'investimento del comune, vi saranno fondi cantonali, federali e 10 milioni di donazioni private. Una volta che lo IOR sarà affiliato all'università, la nuova sede riceverà più sussidi pubblici. La data prevista per l'inizio dei lavori è il 2017, e il centro dovrebbe vedere la luce nel 2020.
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