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Cronaca
27.02.2016 - 15:000
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

«Lugano, puntando sul LAC dimentichi i piccoli. E la gente non avrà più voglia di uscire»

L'amarezza di Davide Giampani per la scomparsa del Cittadella. «E pensare che qualcuno vuole chiudere anche il Cinema Corso e il Palazzo dei Congressi...»

LUGANO - Un palazzo di sette piani, di medio-alto livello, per anziani autosufficienti. Un progetto affidato a Mario Botta, che sorgerà sul sedime dell'ex Cittadella. Non si è potuto far nulla, dunque, per salvare l'ex storico cinema teatro, sede di molte compagnie artistiche locali. Forse del cinema verrà recuperato un po' di materiale tecnico, che verrà installato in una nuova sala multifunzionale, per eventi, rinfreschi, attività e conferenze, soprattutto organizzati dalla parrocchia. Non si esclude un centro diurno per anziani in una sala comunque più piccola di quella che c'era in precedenza. Esprime amarezza Davide Giampani, candidato PPD al Consiglio comunale di Lugano, da sempre in prima linea per il Cittadella.Cosa pensa delle ultime decisioni?«Avevo parlato con uno dei membri dell'Associazione Cittadella e mi aveva detto che si stava studiando un palazzo, adesso vedendo in profondità il progetto e venendo a sapere che sarà un palazzo a medio-alto standing, fa ancora più male. Vuol dire che è tutto a scopo di lucro».Si sarebbe potuto fare di più per salvare il Cittadella?«Per quanto ne so io, la città ha detto che non c'erano più soldi, per mantenerlo in vita si sarebbero dovuti fare degli ammodernamenti costosi, nell'ordine di qualche milione. Venendo a mancare i soldi cittadini, l'Associazione Cittadella ha deciso che non avrebbe più continuato a far vivere il cinema e che avrebbe studiato un progetto alternativo meno costoso. A perderci sono tutto il quartiere e la città. Ho parlato con i municipali, ma hanno scelto di puntare sul LAC. Ho discusso anche con le società che si esibivano e si allenavano al Cittadella, sono tutte traumatizzate. Non hanno un'alternativa, anzi alcuni mi hanno spiegato di dover andare fino a Locarno, perché non possono permettersi di andare al LAC. Puntando su di esso, Lugano ha dimenticato i piccoli».E adesso, come si potrà rimediare?«Ormai non è più possibile. Queste associazioni spariranno oppure andranno lontano da Lugano, non esiste un'alternativa e non si può fare nulla. Hanno già messo le modine al Cittadella, tutto verrà spazzato via, ed anche le associazioni. Anche il Cinema Corso non so quanto potrà sopravvivere. Ci sarà la manifestazione "Cinema in tasca", però in quel caso hanno voluto puntare tutto sul Cinestar. Qualcuno voleva abbattere anche il Palazzo dei Congressi, dove ci sono dei concerti molto interessanti. La Città ha voluto costruire il LAC, col suo aspetto sonoro, dimenticandosi delle piccole realtà più prossime al cittadino. Manca un centro di aggregazione, non c'è più nulla. Cominciamo a chiudere tutte le realtà, e il cittadino non sarà più invogliato a uscire».
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