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Cronaca
06.03.2016 - 14:170
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

La Lega di Losone, «siamo parte lesa anche noi»

La Presidente racconta come sono avventi i fatti. «Quello che è accaduto a noi poteva succedere a qualsiasi partito». E sporge denuncia

LOSONE - Il Municipio di Losone ha stralciato le firme incriminate dalla lista dei proponenti all'Esecutivo. Attraverso il Mattino della Domenica, la sezione leghista cittadina dà la sua versione dei fatti e si definisce parte lesa, tanto da aver sporto denuncia contro chi ha raccolto quelle firme. È gennaio 2016, scrive la Presidente Beatrice Duca, quando tre persone, madre, figlio e sorella, firmano come proponenti. In seguito, il padre si dice disposto a cercarne altre. Presa la lista, si reca al Ristorante degli Operai, dove ha fatto firmare degli amici. Il figlio riporta il foglio alla sezione, senza ulteriori commenti. È il 20 febbraio quando La Regione parla di brogli elettorali. La Lega losonnese reagisce, incontrando dapprima i sette "leghisti per caso", che spiegano come a loro era stato detto che le firme erano a favore della squadra di calcio. Un paio di giorni dopo, ha luogo un nuovo incontro, con parte dei sette e l'uomo che ha raccolto le firme. Quest'ultimo afferma di essere realmente convinto di aver fatto firmare delle persone per la Losone Sportiva e non per la lista al Municipio. Il figlio, però, sostiene il contrario, ovvero che il padre fosse informato. «Fatto sta che i sette firmatari probabil­mente sono stati ingannati, come del resto lo siamo stati anche noi», si legge nell'articolo. I sette hanno sporto denuncia contro la Lega e contro l'uomo, il partito locale lo ha fatto contro la famiglia. «Siamo anche noi vittime di questa truffa, sia che sia voluta volontaria­mente oppure per ingenuità o incom­prensione. Quanto è successo a noi, poteva capi­tare a qualsiasi partito: potevamo rac­coglie molte altre firme, se avessimo scoperto l'inganno prima, ma pur­troppo è andata così», prosegue il pezzo. Il Municipio, con cui la sezione leghista si è trovato, ha dato tre giorni di tempo per trovare le due firme che a questo punto mancano. «Molti leghisti si stanno recando presso il Municipio per depositare la propria firma, in segno di solidarietà, comprendendo quanto ci è successo», scrive Duca, che si sente parte lesa e si augura che la Magistratura faccia il suo corso, «per ridarci un po’ di serenità e giustizia».
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