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14.03.2016 - 12:340
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

LAC, i dubbi di Galeazzi

Stasera in Consiglio Comunale il rappresentante UDC esporrà alcuni timori: dal finanziamento al numero dei membri del Consiglio Direttivo sino alle assunzioni di diritto privato

LUGANO - Questa sera al Consiglio Comunale di Lugano si parlerà una volta ancora di LAC e in particolare della creazione dell’Ente autonomo con mandato di prestazione. Tiziano Galeazzi, rappresentante UDC (tenendo conta della nota posizione critica nei confronti dell'ente, ma pure dei buoni risultati ottenuti sinora), prenderà la parola per esprimere alcuni dubbi. In particolare, sono tre le questioni che lo preoccupano. Dopo aver ottenuto una risposta ad un'interrogazione dal titolo "Come sta crescendo il fanciullo?", che contiene dati rallegranti sui primi mesi di vita del LAC, Galeazzi intende ribadire le richieste di emendamento inoltrate. Nel testo si chiedeva una riduzione del finanziamento pubblico per il prossimo triennio. I numeri ottenuti fanno sostenere a Galeazzi che una diminuzione anche minima, pari al 4% (200mila franchi) sarebbe riassorbita senza rischiare la bancarotta nel corso dei 2017 e del 2018, e che questi soldi potrebbero essere utilizzati gestiti a favore di altre necessità e di servizi destinati alla popolazione e per allontanare lo spettro di un aumento del moltiplicatore. Anche se le finanze di Lugano si stanno avviando a numeri positivi, Galeazzi ritiene che non si debba abbassare la guardia. Secondo lui e la collega di partito Raide Bassi, dai 5 ai 7 membri all'interno del Consiglio Direttivo sono troppi: non verrebbero retribuiti ma comunque spesati, ed è un costo non indifferente. Il timore è che si arrivi alla "distribuzioni di posti amichevoli", dato che i filantropi di solito preferiscono rimanere nell'ombra. Infine, i rappresentati UDC sottolineano come non vi siano delle norme scritte per le assunzioni di diritto privato. La paura è dunque che in pochi anni si arrivi ad avere soprattutto manodopera straniera, poiché la preferenza indigena e al mercato locale è solo auspicata negli statuti. L'attenzione deve sempre rimanere vigile sul LAC, sul suo funzionamento e sulla sua crescita, sarà la conclusione dell'intervento di Galeazzi.
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