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13.04.2016 - 15:420
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Locarno Viva attacca. Timbal determinato, «la Rotonda si inserisce nello sviluppo del festival»

Il direttore operativo del Festival del film di Locarno: «non entriamo in polemica con loro. Con la Rotonda vogliamo coinvolgere i giovani: gli eventi collaterali sono fondamentali»

LOCARNO - La Rotonda come parte integrale di un'offerta più ampia, rivolta anche ai giovani. È con questo spirito che il Festival del film di Locarno, attraverso il suo direttore operativo Mario Timbal, accoglie l'opportunità di organizzare anche questo evento collaterale. Locarno Viva, a cui il Municipio ha tolto l'appalto, ieri in una nota si era scagliato contro il Festival, scrivendo tra l'altro che «è sorprendente che il Festival del Cinema, che dice di essere internazionale, abbia accettato di intervenire in una bega locale. Innanzitutto riceve più di 15 milioni di sussidi federali e cantonali e non può subappaltare i lavori agli amici degli amici. Deve rispettare la legge sugli appalti. Inoltre lo statuto del Festival non prevede la gestione di attività imprenditoriali separate come le feste agostane alla Rotonda. L’idea di spinare birra “per avvicinare i giovani al cinema” è infatti ridicola. Infine la possibile perdita finanziaria (in caso di pioggia per esempio), verrebbe coperta con i sussidi erogati per l’attività cinematografica. Abbiamo subito allertato l’Ufficio federale della cultura».Signor Timbal, come risponde?«Il nostro interlocutore è il Municipio, e prima di decidere di accettare l'organizzazione della Rotonda abbiamo analizzato ogni aspetto, ottenendo delle risposte positive, e da qui abbiamo detto sì a questo incarico».In così poco tempo è possibile organizzare la Rotonda?«I tempi sono molto stretti, li abbiamo analizzati bene e non improvviseremo perché conosciamo la complessità dell'organizzazione di un evento. La nostra valutazione è che farlo in questi tempi è possibile, lo è per un'organizzazione come il Festival che ha già una struttura per assumere diversi servizi».Farete qualcosa di diverso dal solito, o, come dice Locarno Viva, rischierà di essere una festa della birra?«Non entriamo in polemica con loro. La Rotonda è stato un evento indipendente dal Festival che è cresciuto con un modello ben preciso che ne ha decretato il successo. Tenderemo a portare delle novità, per noi è un anno zero in cui raccoglieremo dei feedback sulle attese che i frequentatori e i partner hanno per elaborare poi un concetto globale. Presenteremo il tutto nelle prossime settimane».Cosa porterà la Rotonda, ora parte integrante del festival, in più?«La principale motivazione della decisione di assumere l'organizzazione della Rotonda era quella di toccare un pubblico più giovane, in gran parte locale, e poter programmare per il futuro delle attività specifiche per questo tipo di pubblico. Venendo a Locarno vivono l'evento e la Rotonda in questo senso si inserisce, completa e arricchisce un'esperienza: vivere il Festival, infatti, vuol dire vedere i film ma non solo, anche per chi viene da fuori. L'offerta per noi deve essere un'esperienza globale, fatta di film, di parole, di discussioni, e la Rotonda rientra in questo sviluppo e in questi contenuti. Sappiamo che sarà un bell'impegno, non lo prendiamo sotto gamba, siamo al lavoro e motivati. L'idea è quella di un evento in cui il pubblico abbia una parte attiva, non ci sono solo le proiezioni. Basti pensare al fatto che le sale cinematografiche sono in perdita, mentre i festival in generale crescono. Tutti i contenuti possono essere visti in rete, dunque oltre alla qualità della programmazione (che da noi spesso è in anteprima e non può essere reperita altrove), è tutto ciò che viene costruito attorno al cuore del festival, che rimane quello artistico, a far sì che la gente decida se parteciparvi o meno».
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