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Cronaca
16.05.2016 - 11:390
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

«Bleniesi, votate sì alla modifica LEOC. Vi spieghiamo perché»

I sindaci di Blenio, Acquarossa e Serravalle promuovono la LEOC e indicano i punti negativi di "Giù le mani dagli ospedali", che «legittimerebbe un ridimensionamento dell'offerta attuale»

BLENIO - A primo acchito, si diceva che la pianificazione, e dunque di conseguenza la modifica della LEOC in votazione il prossimo 5 giugno, sfavorisse la sanità in Valle di Blenio. Invece, i sindaci di Blenio, Acquarossa e Serravalle scendono in campo einvitano i bleniesi a votare sì alla modifica della LEOC e no a "Giù le mani dagli ospedali" il 5 giugno, spiegando pro e contro. L'appello è firmato da Claudia Straub-Boschetti (sindaco di Blenio), Odis Barbara De Leoni (sindaco di Acquarossa) e Luca Bianchetti (sindaco di Serravalle) e chiede di «non vanificare tutto il lavoro fatto dai comuni tramite l’Associazione dei comuni della Valle di Blenio (ASCOBLE), l’Ente ospedaliero e il Dipartimento della sanità e della socialità. I risultati sono concreti e permettono di guardare con ottimismo al futuro della sanità di valle e dei numerosi posti di lavoro!». Infatti, «l’azione svolta dalle istituzioni vallerane mira ad dotare la Valle di Blenio di un nuovo ospedale, che offrirà cure di qualità a tutti i bleniesi, senza connotazioni ideologiche o partitiche e senza costi a carico dei comuni!», per dare «un futuro per la sanità della valle di Blenio». Entrando nello specifico, non vi sarà alcuno smantellamento: «la pianificazione ospedaliera dà un ruolo preciso all’ospedale di Acquarossa mantenendo 10 letti di medicina di base e attribuendo 30 letti di acuto di minore intensità, e la geriatria che non è un mandato di prestazione, viene confermata all’interno della medicina di base», scrivono i sindaci, mentre l'iniziativa dell'MPS «è superata perché legittimerà un ridimensionamento dell’attuale offerta». Anche i posti di lavoro, circa 1300 in Valle di Blenio, sono assicurati dalla modifica della LEOC, mentre al contrario "Giù le mani dagli ospedali" «provocherà una diminuzione dell’offerta con conseguenti perdite di impieghi». Lo stesso vale per i posti letto, con l'iniziativa che proporrebbe un'offerta di cure inferiore a quella della pianificazione, mentre per quanto riguarda il pronto soccorso, che continuerà a essere in grado di garantire una prima assistenza 24 ore su 24, quando l'iniziativa «indica criteri meno severi e non adeguati agli standard di qualità per la gestione dei servizi di pronto soccorso». Fra le due proposte, vi sono differenze anche di costi, fanno notare i tre sindaci: la modifica della LEOC non comporterebbe oneri per i Comuni, al contrario della proposta dell'MPS. È oltretutto in previsione entro 5-6 un nuovo stabile ad Acquarossa per un costo stimato di 20 milioni di franchi, con un rafforzamento del Polo socio-sanitario bleniese con prospettive anche per i relativi posti di lavoro: l'iniziativa di Pronzini bloccherebbe tutto ciò, così come una collaborazione fra la casa anziani La Quercia e l'ospedale di Acquarossa, tra il nosocomio e i servizi di cura a domicilio e i medici privati.
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