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05.05.2017 - 18:000
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Via libera al rally: i bolidi scatteranno, ma pochi li vogliono. "Perché è stato sconfessato il parere negativo della Sezione protezione aria, acqua e suolo del DT?"

I Verdi di Balerna avevano già inoltrato quasi un mese fa un'interpellanza al loro Comune, ora Matteo Pronzini interroga il Governo e intervengono anche i Verdi cantonali

BALERNA – Il rally del Mendrisiotto è da sempre un discorso controverso, su cui si scontrano coloro che amano veder sfrecciare, seppur per pochi giorni, i bolidi sul proprio territorio, gustandosi l’adrenalina della competizione, il rombo dei motori e lo stridio delle gomme, e gli ambientalisti che trovano dannosa la competizione, anche se di breve durata. Il Governo ha dato il via libera alla gara, che si svolgerà il 23 giugno tra Balerna, Novazzano e Chiasso, e sono già scattate le opposizioni.

A dire il vero, per esempio, i Verdi di Balerna già a inizio aprile avevano inoltrato un’interpellanza al proprio Municipio sull’opportunità di organizzare la manifestazione in un periodo di inquinamento elevato come è quello attuale. “Non pare opportuno cercare di arginare questo fenomeno e rifiutare una tale manifestazione che attirerebbe bolidi di ogni tipo e sicuramente un traffico di curiosi che quasi sicuramente non lascerebbero un indotto ai nostri comuni, trattandosi di turismo di giornata che intaserà ancora le nostre strade e null’altro?”, chiedevano, dopo aver domandato se si conoscono i giorni in cui si sono superate le soglie di pericolo delle polveri fini. 

Citando poi il Piano di risanamento dell’aria (PRA 2006-2017), avevano fatto notare come per gare in periodo di particolare inquinamento serva l’approvazione della Sezione protezione aria, acqua e suolo (SPAAS), e come a norma di regolamento nel Mendrisiotto competizioni automobilistiche sono vietate dal 1. Gennaio al 31 marzo e dal 15 giugno al 31 agosto. “È sicuro il nostro Municipio di voler essere corresponsabile di tale manifestazione che potrebbe solo arrecare danno al nostro già martoriato territorio?”, era l’ulteriore domanda, quella fondamentale.

Ora che il Governo ha dato il via libera alla gara, anche Matteo Pronzini, deputato MPS, si è mosso con un’interrogazione rivolta allo stesso Consiglio di Stato. Gli argomenti sono gli stessi, sostanzialmente, dei Verdi di Balerna. “Con questa decisione il Consiglio di Stato - sconfessando il preavviso negativo della Sezione protezione aria, acqua e suolo del DT- è venuto meno al suo dovere di difesa e protezione della popolazione del Mendrisiotto già molto provata dalle condizioni di inquinamento. Il congestionamento del traffico veicolare le polveri fini e finissime in inverno e l’ozono in estate mettono a repentaglio la salute dei cittadini”.
Anch’egli cita il Piano di risanamento dell’aria, sottolineando i medesimi punti sollevati dai Verdi, per poi chiedere:
“1.    Quali sono le  argomentazioni oggettive e di salute pubblica che vi hanno permesso di sconfessare il preavviso negativo della Sezione protezione aria, acqua e suolo del DT?

2.    Su che basi legali avete dato via libera a questa manifestazione quando il Piano di Risanamento dell’Aria prevede espressamente un divieto per il periodo dal 15 giugno al 31 agosto?

3.    Avete quantificato il numero di pubblico e dunque di traffico motorizzato individuale ulteriore che questa manifestazione creerà? Che incidenza avrà sull’inquinamento atmosferico e fonico nel Mendrisiotto?

4.    Solo dall’inizio dell’anno si sono contate 3 vittime durante due diversi rally in Europa. Che garanzie di sicurezza avete chiesto agli  organizzatori?”

Oggi anche i Verdi cantonali si sono chinati sul tema, chiedendo "formalmente al Consiglio di Stato di ritornare sui suoi passi e rivedere questa decisione, considerando l’emergenza sanitaria e ambientale che ha più volte investito la regione più a sud del nostro cantone".

In un comunicato, hanno espresso tutto il loro rammarico per la decisione. "La manifestazione motoristica causerà traffico, inquinamento atmosferico in un periodo con livelli di ozono frequentemente sopra i limiti di legge ed inquinamento fonico  in orario notturno", si legge.

"La concessione dell’autorizzazione allo svolgimento del rally in un distretto per diverse ragioni sottoposto tutto l’anno a forte inquinamento atmosferico denota ben poca attenzione dell’autorità cantonale nei confronti della popolazione momò, che paga le conseguenze dei livelli elevati di polveri sottili, ozono ed ossidi d’azoto in misura maggiore rispetto al resto del Cantone e della Confederazione", prosegue la nota, per poi terminare: "se il decreto governativo, che prevede l’attuazione di misure d’intervento in caso di inquinamento atmosferico acuto, va nella giusta direzione di una sensibilizzazione della popolazione all’uso moderato e consapevole dell’automobile; il rally che si terrà a fine giugno va esattamente nella direzione opposta: promuove il piacere della guida, in particolare quella sportiva, rischiando anche di incentivare in alcuni automobilisti di tutti i giorni uno stile di guida irresponsabile e pericoloso".

Anche il PLR, attraverso Opinione Liberale, ha toccato il tema, dicendo di non volver criticare la decisione di far correre la gara, in quanto non peggiorerà a suo avviso la situazione ambientale, bensì sottolineando la mancanza di coerenza di Claudio Zali, dopo le misure anti-smog.

Insomma, nessuno pare volere il rally.
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