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02.06.2017 - 17:370
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Il ponte tibetano più lungo d'Europa per valorizzare la Valcolla

Sarebbe lungo 700 metri e alto quasi 180. Fra i promotori c'è l'ex sindaco di Lugano Giorgio Giudici. Il progetto collegherebbe Treciò e Isone e diversi percorsi escursionistici

Testo di Marco Bazzi, liberatv.ch


LUGANO – Un ponte tibetano, sospeso tra due vallate, alto 180 metri nel punto più profondo e lungo quasi 700. Un ponte che collegherà Insone a Treciò, in Val Colla e che sarà il più lungo d’Europa. Un sogno, una visione che potrebbe presto diventare realtà…

Il progetto è stato presentato questa mattina nella sede dell’impresa Axim dai promotori: Alberto ed Enrico Rossini, Giorgio Giudici, Gianmaria Frapolli, Luca Maiocchi e Giovanni Stucchi. Del comitato farà parte anche un delegato dell’Associazione amici della Val Colla.
Ora si tratta  di completare gli studi di fattibilità, che dovrebbero terminare entro fine anno, e poi raccogliere i fondi necessari.

L’obiettivo è di valorizzare e di promuovere la valle, in particolare per la sua ricchezza naturale quale ‘polmone verde’ della regione del Ceresio, a pochi chilometri da Lugano – hanno spiegato i promotori.

Sarà un ponte estremamente suggestivo proprio per la sua lunghezza di 680 metri che permette il collegamento tra le frazioni di Treciò e Insone. A titolo di paragone si consideri che il ponte sospeso in Valle di Sementina è lungo circa 300 metri, mentre nel cantone Vallese si sta costruendo un simile ponte della lunghezza di 460 metri.

Un’opera eccezionale, dunque, che si innesta e collega gli itinerari escursionistici in una vasta rete di percorsi pedonali e stradali esistenti: sulla sponda destra della Val Colla verso la regione del Monte Bar e Gazzirola, e su quella sinistra verso la regione del Pairolo e dei Denti della Vecchia.

Questo progetto intende rilanciare in grande stile l’escursionismo e il turismo in Valle, creando cosi le basi per un sano sviluppo nell’ambito dei vari settori legati al territorio.

La realizzazione del ponte non richiede inoltre la formazione di nuovi collegamenti stradali e come tale nessuna procedura pianificatoria.  Sarà una strutture leggera che non pone particolari problemi di compatibilità con gli elementi del paesaggio, costituiti essenzialmente dai ripidi fianchi boschivi che scendono verso il fiume Cassarate.

Considerato il paesaggio estremamente aereo, la passerella non entra inoltre in conflitto con il sottostante ambito fluviale del Cassarate, che è una golena d’importanza cantonale.
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