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Cronaca
02.07.2017 - 10:250
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Il Partito Comunista non le manda a dire, "il Governo si è mostrato inadeguato a fare gli interessi della collettività"

Ai comunisti non è piaciuta la dichiarazione di Bertoli in merito alla ripresa del servizio da parte della LNM. "Potrà solo accrescere il sentimento di ostilità per i lavoratori italiani. legalmente ci sta, ma politicamente no!"

LOCARNO - Ieri erano circa in 500 al corteo a sostengo degli scioperanti dalla NLM. Il servizio, intanto, come noto, è ripreso anche dal lato svizzero, ma con dipendenti italiani: l'Ufficio federale dei trasporti aveva infatti di fatto imposto, con una lettera, alla Navigazione Lago Maggiore, di garantire il collegamento.

Manuele Bertoli, che era apparso vicino agli scioperanti, affermando di essere al lavoro sulla questione già prima che partissero le braccia incrociate, ha ammesso che quella attuata era un'opzione praticabile.

E questa affermazione non è piaciuta al Partito Comunista, che si chiede da che parte stia il Governo.

Congratulandoci con i lavoratori della Navigazione Lago Maggiore che hanno ribadito la volontà di lottare per la loro dignità e con la società civile che si è mobilitata nel pomeriggio di ieri in loro solidarietà nonostante il maltempo, il Partito Comunista non può restare indifferente di fronte le ultime novità relative alla decisione dell'azienda di aggirare lo sciopero mettendo in servizio la motonave "Daino" sul bacino svizzero con personale italiano", si legge infatti in una nota: la ripresa del servizio non ha convinto, dunque.

"Il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli fa bene a convenire “che nel momento dello sciopero la scelta di rimettere in servizio il ‘Daino’ possa essere vissuta male dal personale svizzero”. Effettivamente la viviamo molto male un po’ in tanti, soprattutto perché ci si sarebbe attesi da parte del governo un intervento ben diverso di fronte a uno sciopero legittimo a tutela dei posti di lavoro", prosegue il PC.  "Il ministro socialista aggiunge poi che però “tecnicamente l’azione ci sta tutta”: è l’ennesima dichiarazione che si poteva pure risparmiare! Legalmente forse ci potrà anche "stare tutta", ma politicamente - e questo è il mestiere di Bertoli - non ci sta proprio per niente".

Al contrario: "in questo modo si calpestano i diritti dei lavoratori del bacino svizzero e si calpesta la sovranità stessa della nostra economia. È una mossa che peraltro potrà solo far aumentare il sentimento ostile ai lavoratori italiani, che certo non auspichiamo: il governo si è dimostrato del tutto inadeguato a fare gli interessi della collettività!", conclude amaramente il Partito Comunista.
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