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Cronaca
07.10.2017 - 14:590
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Altri mandati diretti, senza contratto, nel settore dell'asilo. Scoppia il bubbone del servizio pasti!

Il servizio per Camorino e Rivera era attribuito a un esercente di Seseglio, per rispettivamente 355mila e 61'700 franchi, per Peccia a uno di Locarno per 290mila franchi, il tutto per via bonale. Dopo il caso Argo 1, si è internalizzato il servizio. "Ma c'era emergenza, è un settore delicato"

BELLINZONA – Un altro mandato conferito senza concorso? A quanto pare, quello per la sicurezza, che come noto è andato ad Argo 1, non è l’unico mandato dubbio per quanto concerne i richiedenti l’asilo. I pasti, infatti, erano affidati, senza un contratto scritto, e senza l’ombra di un concorso pubblico, a un esercente di Chiasso per quanto concerne Camorino e Rivera e di Locarno per Peccia.

Le cifre? Quasi 290mila franchi per Peccia, 355mila franchi per Camorino, altri 61'700 circa per Rivera. A  svelare la vicenda è La Regione di questa mattina.

I fatti: sino al 2015, dei pasti per Camorino si occupava un ristorante a due passi dal centro, poi all’improvviso gli viene detto che i richiedenti l’asilo non sono più soddisfatti del suo lavoro, e gli viene tolto il mandato (fatturava 18 franchi a persona, ma senza contratto). E il servizio passa addirittura a Seseglio non proprio dietro l’angolo, calcolando il traffico. Non c’è nulla di scritto, ma l’esercente aveva già lavorato col DSS. Inizialmente fa pagare 25 franchi a persona, per poi passare a 23.5. Il tutto, ripetiamo, senza contratto, con il responsabile che ammette di essersi sentito precario.

A Peccia, invece, l’incarico viene tolto a un ristorante della zona per passare a uno di Locarno, a cui i pasti venivano ordinati di settimana in settimana, con accordi presi a voce. Il prezzo? 25 franchi a persona.

Lo scenario cambio ancora quando scoppia il caso Ago 1, ovvero a febbraio. Il DSS toglie i mandati (dato che non c’era contratto, è semplice) e internalizza il compito, che passa alle mense cantonali.

Interpellato, il direttore della Divisione sociale e della famiglie, Renato Bernasconi, parla di quanto sia delicato il servizio dei pasti per i richiedenti l’asilo, che non apprezzano ogni tipo di cucina, e quanto sia complicato garantirli tre volte al giorno per 365 giorni l’anno.

Per Camorino, spiega che l’interruzione della collaborazione era stata concordata, e fa capire che i cambiamenti non c’entrano nulla con Argo 1, visto che dei pasti si stava discutendo da un po’. Ammette che non c’era contratto, però ritiene la via bonale una pragmatica via di mezzo.

E non manca di sottolineare, il mantra che ha contraddistinto tutti i discorsi di Beltraminelli sul caso della ditta di sicurezza, il carattere d’emergenza in cui sono stati attribuiti molti mandati, non potendo far capo alla Croce Rossa.
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