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Cronaca
20.11.2017 - 11:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Uomo morto sull'A2, una testimonianza inedita: "due sere prima era al bar, ubriaco. Diceva che i ticinesi non sanno fare niente, e che era appena uscito di prigione"

Una donna racconta di aver visto il 36enne bergamasco pochi giorni prima del dramma. "Era anche simpatico, all'inizio, rideva e scherzava, ma i clienti svizzeri si sono offesi e abbiamo dovuto mandarlo via. Ha detto cose pesanti, senza senso, si vedeva che non stava bene"

AIROLO – Pare vivesse in Ticino da qualche tempo il 36enne bergamasco che è morto investito da una vettura mentre camminava sulla A2. L’uomo è morto sul colpo.

Si sta ricostruendo la sua vita, per cercare di dare risposte al perchè si trovasse lì, a piedi, in una zona così isolata. Da Facebook sbucano scritte inneggianti all’estrema destra, con foto di Hitler e Mussolini, la scritta “Boia chi molla” e simboli quali l’aquila. L’anno scorso aveva perso il padre e da poco era impiegato in un’azienda nel nostro Cantone. Sempre dai social, parrebbe che sia stato in carcere.

Secondo il Corriere del Ticino, la Polizia lo avrebbe prelevato in un bar di Airolo, dove la cameriera aveva chiamato il 117, e lo aveva lasciato vicino a dove poi si sarebbe immesso sulla A2 per sua esplicita richiesta: aveva detto di voler andare a dormire da un amico. Perchè gli agenti hanno acconsentito e non lo hanno portato sino al posto di Polizia più vicino? Difficile rispondere ora, ma si può ipotizzare che gli abbiano creduto. Poi l'uomo è entrato in autostrada: ha perso l'orientamento? 

Su di lui, spunta anche una testimonianza, dal profilo di un’utente che lavora probabilmente, da quanto si capisce, in un bar (non si sa se sia lo stesso da dove è stato prelevato la sera della trageda). Si parla della tragedia, e scrive: “Due sere prima era passato da me al bar. Si vedeva che aveva dei problemi, ha litigato con alcuni clienti e in più l’abbiamo dovuto allontanare con le buone maniere. Diceva cose assurde e pesanti”.

E quando le si domanda come mai non si è allertato nessuno, replica di averlo ritenuto solamente ubriaco. D”iceva che era appena uscito dal carcere e che era contro le forze dell’ordine, parlava male della Svizzera affermando che i ticinesi non sono capaci di fare un c---o e diceva che al suo paese lo chiamavano Spyaico (probabilmente Psyco, ndr) ...rideva scherzava...Ma poi con alcool al bar i clienti  svizzeri si son iniziati a offendere...All’inizio era pure simpatico”.

Le viene chiesto se ha detto queste cose alla Polizia, la risposta è lapidaria: “abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo”. Dunque, probabilmente sì.
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