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Cronaca
29.12.2017 - 09:270
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Un agente della Comunale faceva guidare la sua ragazza 16enne. Michele Bertini: “Per poter esigere dai cittadini bisogna essere intransigenti con se stessi e rispettare la disciplina. Chi non rispetta questi principi non lavora da noi!"

Il vicesindaco di Lugano: “Da chi è chiamato a far rispettare le leggi ci attendiamo un comportamento esemplare, sempre, senza se e senza ma, nell'adempiere le proprie mansioni professionali e nella vita di tutti i giorni"

LUGANO – “Da chi è chiamato a far rispettare le leggi e le regole ci attendiamo un comportamento esemplare, sempre, senza se e senza ma, nell'adempiere le proprie mansioni professionali e nella vita di tutti i giorni… Sì, anche in quella privata,  è l'onere di chi ha scelto attraverso la sua professione e funzione di rappresentare lo Stato”.

Così il vicesindaco di Lugano, Michele Bertini, responsabile del Dicastero polizia, commenta la notizia rivelata ieri sera da liberatv dell’agente della Comunale cittadina finito nei guai per aver fatto guidare la sua auto a una sedicenne, che per giunta è la sua ragazza.

Tutto ha inizio con un flash, ha raccontato il portale liberatv.ch. Il flash di un radar fisso che scatta nel mese di settembre. Al volante di quell’auto dovrebbe esserci l’agente. Invece la foto del radar mostra il volto di una giovane donna. E viene fuori che a guidare era proprio la minorenne, con il poliziotto accanto. Il reato è chiaro e viene ammesso: concessa guida. Anzi, ripetuta concessa guida senza patente, in quanto non sarebbe stata la prima volta che…

Il Comando della Comunale di Lugano, non appena ha ricevuto l’informazione dal Ministero pubblico, ha sospeso l’agente dal servizio, trasferendolo al Controllo abitanti, in attesa che si chiuda l’inchiesta coordinata dal procuratore generale aggiunto Antonio Perugini. Ovviamente nei confronti del poliziotto è stata anche aperta un’inchiesta amministrativa.

Poi è venuto fuori che la minorenne è la ragazza del poliziotto. Ora, non c’è nulla di penalmente rilevante, perché lei ha sedici anni compiuti, e ha quindi ha raggiunto la cosiddetta “età del consenso sessuale”. Ma è una questione morale: è ammissibile che un agente di polizia abbia una relazione con una minorenne?

E ancora non è tutto: durante l’interrogatorio la ragazza coinvolge almeno un secondo agente di polizia, un graduato che nel frattempo ha lasciato la polizia di Lugano ed ha ora ha un ruolo di responsabilità in una polizia comunale del Luganese. Non è ben chiaro cosa abbia raccontato la ragazza agli inquirenti, e nemmeno fino a che punto dica la verità.

Sta di fatto che si tratta di una brutta storia dai contorni ancora piuttosto indefiniti.

“Per poter esigere dai cittadini – aggiunge Bertini - bisogna essere intransigenti con se stessi e rispettare la disciplina che regola ogni corpo di polizia. Chi non rispetta questi principi non lavora da noi! Abbiamo già dato più di una volta chiari segnali in questo senso e anche in questo caso non ci discosteremo da questi principi”.


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