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Cronaca
25.01.2018 - 20:540
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Per un singolo episodio dettato dall'impulso e da un eccesso di zelo dimenticate le doti umane e la sensibilità. Il dramma per i bambini è non riabbracciare la loro maestra"

Una coppia di genitori di un bambino che frequenta la classe della docente sospesa a Mendrisio scrive una lettera dove sottolinea "l'attaccamento dei piccoli verso di lei: non se ne è parlato", pur condannando il gesto di legare le gambe di un'allieva

MENDRISIO – La vicenda della maestra sospesa alle scuole elementari è l’argomento di punta a Mendrisio. Sono tante le voci che si sentono, commenti pro o contro: se il gesto viene condannato (ma sussurri dicono che in realtà la postura non c’entrava nulla), ci sono anche voci positive.

In molti conoscono la maestra, e la apprezzano per gli anni di insegnamento. Sul Corriere del Ticino, per esempio, oggi è stata pubblicata la lettera scritta dai genitori di un bambino della classe della donna.

“Di questa valida maestra, delle sue doti umane e professionali, della sua sensibilità verso il vissuto degli allievi (dall’integrazione di un nuovo compagno al mantenimento di una relazione a distanza tra gli alunni con un loro compagno temporaneamente all’estero, tra i tanti esempi), delle interessanti tematiche trattate in classe, dell’attività di sensibilizzazione verso l’arte, degli utili esercizi di «ginnastica per la mente» proposti la mattina, delle sue cure amorevoli (sempre pronta ad alleviare vari fastidi), del suo dar voce alle emozioni degli allievi, della sua proficua collaborazione con la collega (per entrambe, ben oltre il tempo di lavoro contrattuale a beneficio della classe), del suo sempre notevole impegno, mai venuto meno neanche in vista della meritata quiescenza, dell’attaccamento dei suoi bimbi verso di lei, che già tempo addietro si diceva addolorata di dover perdere, non si è naturalmente mai scritto né parlato pubblicamente”, si legge.

Parlano del fatto che le gambe dell’allieva siano state legate come di “un singolo episodio dettato dall’impulso e da un eccesso di zelo”, e, al pari delle persone vicine alla donna, se la prendono con chi ha pubblicato (in primis La Regione) l’intera vicenda: “ancor prima che i genitori degli allievi interessati potessero rendersi conto su cosa vertesse la convocazione da parte delle autorità comunali e scolastiche, i media avevano già divulgato questo «grave fatto di cronaca», sbandierandolo in prima pagina al pari di un fatto di sangue o di condotta altamente immorale”.

“Si è accennato anche a un accompagnamento psicologico per chi ha vissuto e assistito alla scena. Per nostro figlio e i suoi compagni il vero dramma da affrontare è adesso, con l’abbandono improvviso della loro maestra, che avrebbero sicuramente preferito abbracciare – riconoscenti – alla fine dell’anno scolastico. A questa maestra vada sin d’ora tutta la nostra solidarietà”, concludono.

Cosa sia realmente successo e che cosa ha spinto la maestra a comportarsi come avrebbe fatto, lo accerterà semmai la commissione voluta dal Municipio. Le voci che da scuola arrivano all’intero paese dicono di una bambina che già in passato avrebbe riscontrato qualche difficoltà a livello scolastico. 



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