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Cronaca
23.02.2018 - 20:380
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51

Quando l'odio corre sui social e non solo. Sui muri dell'università si insulta Gobbi, su Facebook si augura la morte ad un collega. Non stiamo esagerando?

Da tempo, i toni delle discussioni sono alti, soprattutto verso la politica in cui molti cittadini dicono di non riconoscersi più. Ma oggi si è davvero trasceso. "Una mancanza di rispetto verso le nostre istituzioni", commenta diplomaticamente Gobbi. E a Sacchi, oltre ad augurare la morte, l'hater risponde pure male

BELLINZONA – Sono giorni caldi per la politica ticinese: in pochissimo tempo, un anno dopo Argo 1 e permessopoli, si è discusso di Prima i nostri, ed è scoppiato lo scandalo dei rimborsi. La gente spesso non si rivede nella politica, e alza i toni, si sente tradita, dal 9 febbraio alla discussione dell’altro giorno.
Ma spesso si esagera…

Su Facebook, per esempio, gira una lista di deputati, sono coloro che hanno votato sì al rapporto di maggioranza sulla legge di applicazione di Prima i nostri, che di fatto la bocciava.

Un tutti contro tutti dai toni accesi si sta vivendo da mesi nella campagna riferita a No Billag.

Oggi, due episodi che fanno pensare che su certi temi si sta trascendendo. Il primo riguarda l’imbrattamento del muro dell’università con una scritta ben poco carina, eufemismo, nei confronti di Norman Gobbi.

Il Ministro ha commentato sui social, opponendo alla foto della scritta “Gobbi boia” la lettera di un cittadino che ringraziava le forze dell’ordine. “Del nostro Paese amo soprattutto la possibilità che offre a ogni cittadino di esprimere la propria opinione. Oggi su LaRegione un cittadino riconoscente pubblica questo annuncio al quale rispondo con piacere come responsabile cantonale della sicurezza: è la nostra missione proteggere tutti i cittadini ticinesi e continueremo a impegnarci a fondo. E poi un conoscente mi segnala questa scritta apparsa su un muro della nostra università. Una mancanza di rispetto verso le nostre istituzioni. Condanno questo genere di iniziative: ognuno è libero di avere il proprio pensiero, ma gli edifici pubblici e privati non vanno danneggiati!”, ha detto.

In mattinata, il portale ticinonews ha proposto una diretta con domande dei lettori al presidente dell’Associazione Frontalieri Ticino: una scelta forte su un argomento caldo, calcolando che oggi è uscita peraltro la notizia di un nuovo aumento dei lavoratori di oltre confine.

Qualcuno però, e si conoscono anche nome e cognome, ha pensato bene di augurare la morte al caporedattore. Sì, avete capito bene: “ti devi svegliare gelido domani mattina. Tu e chi ti fa la diretta”.

Mattia Sacchi ha contattato l’haters (a cui non diamo pubblicità) e gli ha chiesto: “non ti vergogni s scrivere certe cose? Augurare la morte?”, usando un tono comunque pacato. Per sentirsi rispondere, ben poco signorilmente: “non vi vergognate voi a fare certe trasmissioni? Poi scrivo quel c---o che mi pare”.

Insomma, non si sta esagerando? E anche qui, è una domanda retorica.

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