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Cronaca
01.05.2018 - 12:170
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51

"Il primo maggio? Va bene perché sono libero", "per me è la Mangialonga". Chi sta bene tace, chi sta male ironizza: specchio di un Ticino rassegnato?

Da un sondaggio Facebook, seppur con un campione ridotto, emergono ironia e poca voglia di combattere, a parte dal comunista Massimiliano Ay. "Aveva senso 200 anni fa, questa giornata". "Se la dignità ha un senso, ne ha ancora, poi ognuno sceglie il proprio campo". Cosa possiamo dedurre?

MENDRISIO – Oggi è il primo maggio, la festa dei lavoratori. Un giorno festivo per tanti, una giornata che dovrebbe ricordare il sacrificio di alcune operaie di Chicago, la cui rivolta fu repressa nel sangue, delle ore per riflettere sulla situazione del lavoro attuale e sui diritti da rivendicare.

Ogni anno, la gente scende in piazza, per chiedere quel che vorrebbe, per far notare cosa non va bene. Ma il mondo del lavoro, seppur in un Ticino in crescita, non è semplice. C’è chi ha il suo lavoro, e spesso trova comunque da ridire, o si annoia, o brontola del capo e dei colleghi, o ancor di più della paga. C’è chi è felice di quel che fa, perché ha avuto la fortuna di fare della propria passione un mestiere, e posso fieramente dirmi della categoria. E c’è chi il lavoro non l’ha, oppure ne ha poco, non abbastanza.

Dunque, cosa significa questa giornata? Come a volte mi succede quando desidero che i lettori di TicinoLibero o semplicemente chi mi conosce rifletta con me su temi che mi fanno pensare, ho posto questa domanda su Facebook. Mi aspettavo, lo ammetto, risposte negative, perché spesso chi sta bene rimane nel proprio orticello e non si espone, per paura chissà di che cosa o perché in fondo sta bene e dunque preferisce guardare in casa propria. Invece, a parte qualche commento di politici, tra cui Ay, ecco solo ironia.

Per esempio, “il primo giorno del mese”, “una giornata in cui i ragazzi sono a casa da scuola”, “nulla perché io lavoro comunque”.

“Ha senso per avere il giorno libero ma altrimenti no: non cambia certo le cose. Aveva senso 200 anni fa”, constata qualcuno. E un altro, “dipende, se la dignità ha senso sì, poi ognuno sceglie il proprio campo”.

Per qualcuno è “festa”, per altri ancora la Mangialonga, per altri è una festa meritata “per chi fa sacrifici ogni giorno che ha un giorno di riposo”.

“Fra privatizzazioni, licenziamenti, dumping, mancanza di CCL, precarietà a causa anche delle agenzie interinali mi sembra che la Giornata del Lavoro non abbia certo perso di attualità!”, scrive il comunista Ay.

“Non è perché c'è il primo maggio con tutto il significato che può avere che poi cambino le cose!”, constata amaramente un altro utente.

E un altro va sull’ironia, “visto che non dobbiamo festeggiare la festa del papà per non offendere gli omosessuali e il Natale per non offendere i musulmani, il primo maggio non offendiamo i disoccupati”.

È vero, sono una ventina di persone. Non rappresentano un campione, e ci mancherebbe., non era quello l’intento. Però di persone battagliere ne ho sentite poche. Prevale semmai la rassegnazione. Vedremo il Ticino che scende in piazza oggi.

Paola Bernasconi
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