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Cronaca
07.05.2018 - 16:280
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

La verità del fast food. "Quel ragazzo è stato uno dei due non assunti. Ma abbiamo fatto un contratto a 38 persone, 36 delle quali residenti"

Dopo la sfogo che abbiamo ripreso ieri di un 24enne che si è sentito illuso, la KFC dice la sua attraverso l'architetto incaricato di parlare: "30 dipendenti sono al 100%, 8 parti time, con stipendi interi da 3'800 a 4'200 franchi. Frontalieri? Le informazioni riportate sono evidenti, chiare e definitive"

MENDRISIO – Ieri abbiamo riportato l’urlo di dispiacere di un giovane ticinese, che aveva svolto una prova di alcuni giorni per avere un posto di lavoro presso un fast food di prossima apertura a Mendrisio. Un messaggio lungo e molto franco, dove parlava di aver pianto, quando gli è stato comunicato che non avrebbe fatto parte del team.

Ovviamente, TicinoLibero non ha mai pensato di non dare diritto di replica alla catena di fast food, che ieri abbiamo scelto di non citare, ma che è la KFC. Siamo in attesa di poter parlare con la direttrice, nel frattempo siamo stati indirizzati al responsabile dello studio di architettura che si è occupato del progetto, Luca Giordano,  demandati come portavoce fino all’apertura, che ci ha spiegato cosa è successo.

“Ero a conoscenza del testo scritto dal giovane, che mi hanno inviato per email diverse persone. Sono stati coinvolti in totale 40 potenziali dipendenti, 38 sono stati confermati, due no. Lui faceva parte di questi ultimi. 30 persone sono state assunte al 100%, 8 sono stati presi come part time, su di essi 36 sono domiciliati in Ticino, con paghe intere che vanno fra 3'800 e i 4'200 franchi per 42 ore settimanali di lavoro e 5 settimane di ferie l'anno”.

Dunque, il ragazzo ha davvero fatto la prova, come racconta, ma qualcosa non è andato a buon fine. “Confermo ciò che mi ha detto KFC Ticino. Ha fatto la prova come gli altri, ma due persone non raggiungevano i requisiti richiesti”.

Insistiamo: quando poi ha parlato di assunzioni di frontalieri, lo ha detto in un momento di rabbia, e non c’è nulla di vero? “Le informazioni riportate sono evidenti, chiare e definitive, direi”.
Confessa che c’è dispiacere da parte della direzione e della proprietà per la testimonianza del 24enne, ma per i dettagli ci rimanda alla direttrice, con cui ci auguriamo di parlare quanto prima.

In tutto ciò, quel che ci sentiamo di dire come redazione è che KFC ha fatto estrema chiarezza su quanto accaduto. Nulla toglie comunque al dispiacere di un giovane che si augurava di aver visto finalmente la fine del suo tunnel personale, e che si è sfogato con toni che rimangono, come abbiamo detto ieri, un pugno nello stomaco. Può certamente succedere di provare per un posto e non ottenerlo, e di sicuro fa male, anche se KFC precisa che tutti sono stati trattati allo stesso modo, e dunque il suo parlare in plurale ha qualcosa di errato.
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