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Cronaca
10.05.2018 - 23:010
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Appena in tempo: avrebbe forse colpito la prossima settimana. Alla base ci sono problemi personali; ISIS e terrorismo non c'entrano

Sono stati docenti, direzione e vicedirezione della Commercio di Bellinzona, la scuola che frequentava e dove voleva probabilmente compiere la strage, a notare segnali inquietanti nel giovane arrestato oggi. È un allievo brillante ma con problematiche a livello personale, in casa sua trovati pistole e fucili

BELLINZONA – Voleva colpire probabilmente alla Scuola di Commercio di Bellinzona il 19enne arrestato oggi dalla Polizia per le sue intenzioni di compiere una strage. Ad avvertire le forze dell’ordine che qualcosa non andava sono stati gli insegnanti, come riferisce la RSI.

Nessuno ha ricevuto minacce, ha spiegato il direttore del DECS Manuele Bertoli, e gli allievi non si erano accorti di nulla, ma insegnanti, vicedirezione e direzione hanno colto dei segnali. E dopo aver capito che qualcosa non quadrava, hanno preferito allertare la Polizia.

Appena in tempo, perché parrebbe che il giovane, studente della scuola, avrebbe agito forse settimana prossima. In casa sua sono stati rivenuti pistole e fucili.

Le prime informazioni su di lui parlano di un allievi brillante, con però problemi personali. Sarebbero stati questi a spingerlo a progettare una strage: nessun legame con terrorismo o ISIS.

Domani le lezioni riprenderanno normalmente. Chissà quanti ragazzi e professori, varcando la porta, penseranno con un brivido a quanto sarebbe potuto succedere, al fatto che le immagini che a volte ci arrivano dall’America, per esempio, e ci atterriscono, avrebbero potuto diventare realtà a due passi da noi. Fortunatamente, si è arrivati in tempo.
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