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Cronaca
07.06.2018 - 16:260
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Quasi 70 interventi al centro, fra cui una violenza carnale, una tentata coazione sessuale e una molestia su un minore. "Oltre a furti, taccheggi e comportamenti fuori luogo"

Il Comitato No al centro asilanti a Losone sfodera alcuni numeri, infastidito dal fatto che il sindaco aveva detto di non avere le prove che gli ospiti avevano causato problemi. In uno scambio di email con Guidetti, il gerente dell'Ipermercato esprime il suo parere personale negativo

LOSONE – A Losone si discute sul futuro della caserma, presto si andrà alle urne affinchè la popolazione decida se permettere ancora che i richiedenti l’asilo vi siano ospitati. Ma come si sono comportati in questi anni? Hanno dato realmente problemi?

Un interrogativo attorno al quale gira parte del destino del centro, senza dubbio. Il sindaco di Losone, Corrado Bianda , riferendosi evidentemente al Comitato contrario alla riapertura del Centro per richiedenti l’asilo, ha detto che è stanco di sentire ripetere “che durante i tre anni in cui abbiamo ospitato i profughi ci sono stati problemi gravi di ordine pubblico, e che queste persone hanno rubato. Dicono anche di avere le prove ma io non le ho ancora viste”.

Il Comitato del No invece qualcosa ha, e tramite Giorgio Ghiringhelli, desidera renderle note. Prima di tutto, ci sono i rapporti di Polizia, dati comunque che avrebbe potuto richiedere chiunque, dunque nulla di riservato.

Negli anni di apertura del Centro, gli interventi della Cantonale sono stati 67. I più gravi sono per un caso, che coinvolgeva due persone, per violenza carnale/stupro (a cui è seguita un’assoluzione), uno per una rissa con protagoniste 10 persone, uno per una una tentata coazione sessuale con 5 persone coinvolte, uno per una molestia sessuale su un minore, più svariati per taccheggio, furto (anche nelle vetture), persone che davano in escandescenze, discussioni (anche fra parecchie persone, al massimo 8), una presunta rivolta, una richiesta di aiuto da parte di Securitas, qualcuno che eccedeva nell’essere “guardone”.

L’altro documento portato alla luce da Ghiringhelli è uno scambio di email fra Orlando Guidetti, a nome del Comitato per il No, e il gerente dell’Ipermercato Cattori. “Negli scorsi tre anni abbiamo assistito a fatti non assecondabili e da non minimizzare, vedi i furti perpetrati, dai richiedenti asilo, nei negozzi e ipermercati, scene di lettering e altre più scabrose”, scrive Guidetti, domandando dunque un’opinione a Markus Waldvogel.

Il quale, parlando a nome suo e non di Coop, ribatte che “questi richiedenti d' asilo hanno creato grandi disagi nel centro Mercato Cattori ma soprattutto all' Ipermercato Coop Cattori. Abbiamo avuto tante situazioni che non vorrei rivivere a causa di furti, borseggi e comportamenti fuori luogo. Spero vivamente che si trovi un' altra possibilità di sistemare i futuri richiedenti d' asilo, ma non a Losone !”.
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