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08.06.2018 - 14:460
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Lugano si piega alle minacce neonaziste e mostra i muscoli ai comuni cittadini? In realtà si vuole disincentivare attività politiche profilate a sinistra e con partecipazioni dalla società civile"

Duro attacco della GISO dopo il controllo di ieri al Tra. "Ennesimo caso di intimidazione da parte delle forze dell'ordine: lo è intervenire con venti agenti senza un valido motivo! Non ci risulta che ai locali della 'Lugano bene' siano organizzati controlli, sono i luoghi alternativi a dare fastidio"

LUGANO – È scoppiata la solidarietà per il Biblio Cafè Tra l'altro. C’è chi chiede di trovarsi a far festa in serata e lasciare mance in modo da pagare la possibile multa che verrà comminata per le sedie in più che probabilmente sono state riscontrate fuori dal locale (portate dall’interno, d’altronde è la stagione…).

Per qualcuno, ci sono connotazioni politiche dietro quel che è successo. Ne è convinta la Gioventù Socialista, che ha inviato un arrabbiato comunicato. “Lugano abbiamo assistito all'ennesimo caso di intimidazione da parte delle forze dell'ordine. Intimidazione, sì, poiché intervenire con venti agenti durante una riunione di un collettivo femminista (Io l'8 ogni giorno) e la tradizionale grigliata settimanale del locale senza un motivo valido non ha altre definizioni. Le persone presenti, dopo la requisizione dei documenti, sono state bloccate all'interno del bar per quasi due ore. Tra di essi anche una donna incinta, rimasta bloccata nonostante non stesse bene”.

“Quello che ufficialmente si presenta come un regolare controllo dei documenti, suggerisce invece un'azione volta a disincentivare attività politiche profilate a sinistra e con partecipazione proveniente dal basso, dalla società civile. Una grave messa in dubbia della liberta d'espressione e d'organizzazione. Purtroppo Lugano non è nuova a questa prassi, pensiamo ad esempio al recente caso della chiusura dello Spazio Morel. Non ci risulta che ai locali della "Lugano bene" siano organizzati controlli e retate simili, segno che sono i luoghi alternativi a dare fastidio”, è la lettura. Altro che regolare controllo, per la GISO!

“Quasi un anno fa il concerto annunciato un anno fa del rapper Bello Figo aveva suscitato critiche e minacce da parte di sedicenti gruppi nazifacisti, spingendo la polizia ad annullare l'evento in quanto non era possibile "garantire la sicurezza". Lugano si piega alle minacce neonaziste, mentre mostra i muscoli ai comuni cittadini e cittadine che si organizzano o semplicemente si bevono una birra di giovedì sera?”, è l’attacco finale, con l’auspicio di chiarimenti (che dovrebbero arrivare a breve dalla Polizia, almeno così ci è stato detto, ndr) e che episodi simili non accadano più.

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