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Cronaca
10.07.2018 - 09:000
Aggiornamento: 09:22

Fino a pochi mesi fa viveva con la nonna, poi si era trasferito nelle vicinanze. Litigava, ma lui andava sempre a cena dalla parente

In paese a Caslano non si parla altro che dell'arresto del 23enne accusato di aver assassinato, colpendola alla testa con un oggetto contundente la nonna, prima di dare fuoco alla casa. È beneficiario di una rendita AI ed aveva un appartamento sussidiato e un lavoro a Lugano

CASLANO – Come è normale che sia in un caso simile, Caslano è sconvolta dal possibile assassinio dell’81enne morta nell’incendio. Secondo gli inquirenti, la donna era già deceduta prima, uccisa dal nipote 23enne, che sostanzialmente ha ammesso i fatti ed ora è accusato di assassinio, subordinatamente omicidio intenzionale, turbamento della pace dei defunti, incendio intenzionale e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti.

Un quadro pesante, insomma. Il ragazzo sino a poco tempo fa viveva con la nonna, la stessa donna che ha ucciso colpendola con un oggetto contundente dando poi fuoco all’appartamento per nascondere le tracce.

In paese, racconta tio.ch, era visto come un ragazzo difficile. I genitori risiedono all’estero (entrambi i figli della donna morta abitano fuori dalla Svizzera) e lui era il parente più prossimo. Con la nonna litigava spesso, qualche mese fa l’aveva spintonata però nessuno poteva immaginare un epilogo simile.

Pochi mesi fa era andato a vivere da solo, in un appartamento sussidiato poco distante. È infatti beneficiario di una rendita AI e lavorava presso una ditta a Lugano che si occupa di disabilità. Andava tutte le sere a cena dalla parente.

Fino alla serata del dramma, avvenuto alle 3 di un terribile giovedì.

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