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11.07.2018 - 21:350
Aggiornamento: 12.07.2018 - 09:07

Dettagli da brivido: l'avrebbe colpito con un martello e poi avrebbe dato fuoco al corpo

L'arma del delitto, con cui il nipote 23enne avrebbe ucciso la nonna 81enne a Caslano, è stata ritrovata. Non sarebbe stato bruciato l'appartamento, come si credeva in un primo momento, ma direttamente il corpo, che infatti è difficilmente riconoscibile. Fra i due c'erano attriti

CASLANO – Sono dettagli inquietanti quelli che emergono sul delitto di Caslano, dove un 23enne ha ucciso la nonna, con cui viveva sino a poco tempo fa.

Il ragazzo era beneficiario dell’AI, aveva frequentato l’Otaf, seppur in modo irregolare, ed ora lavorava. Aveva un appartamento non lontano da quello della nonna: i genitori vivono all’estero e la donna era l’unico parente vicina. I due pare litigassero spesso, anche se si recava sovente da lei a cena.

La nonna, 81enne, si sarebbe occupata di lui, definito “un giovane con problemi” da diversi vicini. Nei capi d’accusa c’è anche l’infrazione alla legge sugli stupefacenti, dunque aveva a che fare con la droga, anche se non si sa fino a che punto.

E non si conosce nemmeno il motivo del delitto. TeleTicino ha però anticipato che sarebbe stata trovata l’arma con cui ha colpito l’81enne, ovvero un martello. Le fiamme non sarebbero state appiccate alla casa, ma direttamente al corpo senza vita della donna, motivo per cui lo stabile è poco danneggiato mentre il cadavere è in condizioni tali da renderne difficile il riconoscimento. L’allarme dei vicini è partito attorno alle 3, però potrebbe essere stata uccisa prima. L’ipotesi viene dalla testimonianza di una vicina, rilasciata al Blick.

Sui motivi, appunto, non si sa nulla di certo. Il Blick stesso ha reso noto che il 23enne era solito fare acquisti in rete, poi saldati dalla nonna. Anche la musica troppo alta infastidiva la donna.

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