MILANO – La vicenda Argo partì con due filoni paralleli, ricorderete. C’era quello che accusava di vari reati Marco Sansonetti e quello a livello federale contro un agente della ditta stessa, presunto reclutatore ISIS.
Di Umit Y. Si era sentito parlare a lungo. Nel suo ruolo di reclutatore ISIS aveva aiutato due ticinesi a unirsi ai combattenti ed ha subito una condanna in Ticino.
Ma ora è nel mirino anche dell’Italia, che lo inserisce nell’inchiesta che coinvolge altri nomi noti in Ticino, quelli di Abderrahim Moutaharrik (il campione svizzero di kickboxing che viveva a Lecco ma si allenava in una palestra di Canobbio) e di Abderrahmane Khachia (fratello di Oussama Khachia, il "jihadista di Viganello" partito come foreign fighter e poi morto in Siria, amico di Umit).
Lui aveva ricorso dicendo che non può essere condannato per la stessa cosa in due stati diversi, oggi invece la Corte dei reclami del Tribunale penale federale ha infatti dato il via libera alla procedura di assistenza giudiziaria internazionale: potrà essere dunque indagato anche dalla Procura della Repubblica del Tribunale ordinario di Milano. Chissà se emergeranno altri fatti!