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Cronaca
10.08.2018 - 12:030

PVP, lo scontro è sempre qui. Ambrosetti lancia il sasso, il Municipio vuole uno studio

Tre le possibili varianti: cancellare tutto, lasciare lo status quo o proseguire nella pedonalizzazione. Dopo le invettive di Ambrosetti, Nacaroglu e Galeazzi dicono la loro

LUGANO – Quel PVP che fa discutere, da sempre. ieri a rilanciare il tema è stato l’ex presidente della Camera di Commercio Franco Ambrosetti, che ha usato toni duri, accusando il piano viario di ammazzare Lugano. che si debba giungere a una soluzione, i Municipali lo sanno: da Jelmini al sindaco Borradori. E dunque si sottoporranno al Consiglio Comunale, precisa il pipidino, alcune varianti, e i consiglieri sceglieranno quella ritenuta migliore. In caso di parere contrario, i cittadini potranno lanciare un referendum.

Partiamo delle invettive di Ambrosetti. “È una follia il piano viario del polo luganese, partorito e imposto agli automobilisti da menti eccelse ispiratesi al mito greco del supplizio di Sisifo. L’idea che il troppo traffico si combatta levando spazio all’auto ovvero togliendo posteggi e chiudendo strade è una colossale panzana”. Il traffico, a suo dire, non è diminuito, ma sono aumentate per contro le ore passate in colonna. “Trovo scandaloso l’immobilismo dei responsabili che nulla fanno di fronte al fallimento dell’opera, dopo aver vessato i cittadini per anni nonostante una miriade di denunce da parte di utenti, commercianti, professionisti, ristoratori, organizzazioni professionali come i tassisti”, attacca ancora, dando dell’arrogante al potere. “L’arroganza evidentemente permette di fottersene bellamente delle lamentele del cittadino. I bramini del palazzo, si sa, sono intoccabili, il posto di lavoro è garantito e non pagano mai di persona gli errori che commettono. Una città che si reputa la perla del Ceresio è ormai scaduta a livello di un paesello della val Pippa con la creazione di improbabili orti, di piante da frutta e panchine in stile francescano-penitente. Non ce la fanno ad adornare la tristezza infinita di luoghi un tempo vividi e amati”.

Toni che non sono piaciuti a Marco Borradori, il quale attraverso liberatv ha però ammesso che il contenuto è condiviso da parte dei luganesi. È ora di trovare una soluzione, in un senso o nell’altro. Dal canto suo vorrebbe una pedonalizzazione più ampia, compreso il lungolago. In ogni caso, si dovrà decidere prima della fine della legislatura.

Il tema ovviamente interessa i consiglieri comunali di tutti i colori politici. Ruben Nacaroglu, del PLR, scrive, sempre attraverso liberatv.ch, a Borradori. “La città arranca e lei, ancora oggi sul portale web di liberatv, ci ribadisce che ha le idee in chiaro su cosa si deve fare per risolvere il problema della mobilità: ecco, allora, se ha davvero le idee in chiaro, potrebbe cortesemente illustrarcele per esteso, prima di tutto rispondendo agli atti succitati oppure, se lo preferisce, proponendo lei stesso, con l’Esecutivo, le misure che ci dice di avere in mente”. 

Anche il democentrista Tiziano Galeazzi torna sui numerosi atti parlamentari, “Non son bastate dodici interpellanze e interrogazioni, due mozioni tra cui una elaborata (inviata qualche settimana fa quale primo firmatario,) una petizione con più di 7000 firme per leggere pubblicamente le intenzioni di parte del Municipio. No, è bastato un articolo di Ambrosetti per avere, se non ufficialmente la posizione dell'Esecutivo, almeno quelle personali dell' On. Sindaco Borradori e quella del responsabile del Dicastero, On. Jelmini”. Pare che ci vorranno ancora studi, per Galeazzi è inconcepibile, “quando con due semafori e tre aperture di corsia, in via sperimentale, si potrebbe risolvere entro fine 2018”.

Ma Jelmini ha detto che verranno presentate delle varianti al Legislativo. Il Corriere del Ticino parla di tre ipotesi. Per prima cosa, a Città intende infatti sottoporre una richiesta di credito per sviluppare degli studi dei tre scenari ed evidenziarne opportunità e controindicazioni. Ovvero, cancellare tutto il PVP, mantenerlo oppure proseguire con la pedonalizzazione: il futuro è qui.

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