Serranda sul Pinguis. "Passione e umanità, valori che non troveremo su itunes e Internet"

BELLINZONA – Un altro negozio storico che chiude, un altro pezzo, se si vuol essere nostalgici, di Bellinzona, della Bellinzona che in molti hanno conosciuto, che se ne va. A fine anno chiuderà il Pinguis, negozio di dischi che faceva parte del tessuto cittadino da 43 anni (più 6 a Locarno). Troppo forte la concorrenza della musica scaricata da Internet, e poco importa se li ci si poteva sedere, ascoltare, scoprire, scegliere. Purtroppo, pare non sia quello che vogliono le generazioni odierne.

Il clamore e il dispiacere suscitati dalla notizia hanno colpito il proprietario Claudio Scaramella, che ha deciso di non rispondere a singole interviste ma di parlare a tutta la stampa fra qualche tempo. L’essere interpellato da molti è comunque sintomo che il suo operato ha lasciato qualcosa, e questo non può che fargli piacere.

Sui social, ci si rammarica per l’addio a un altro storico pezzo della Bellinzona che fu. 

“Premetto che per me è un dispiacere enorme, ma se da una parte questo è l’effetto del “progresso”, dall’altra dovremmo renderci conto della fortuna che abbiamo avuto ad avere un negozio così. Quando apri la porta del Pinguis c’è sempre una persona dal cuore grande e dall’animo gentile pronta ad ascoltarti, riceverti e a farti accomodare”, scrive qualcuno. Pinguis non è un negozio, è un mondo, è un’atmosfera senza tempo, dove tutto si ferma e dove respiri aria di musica, quella vera, quella che ti piace e quella che non conosci”. E aggiunge qualche ricordo: “Da ragazzo ero praticamente lì di casa, molti dei miei dischi hanno su il Pinguino. Per un bellinzonese avere dei dischi con quel simbolo è motivo di vanto, perché per quanto possa essere il valore intrinseco di un disco, lo stesso se comprato da Pinguis ha un valore aggiunto, inestimabile e ormai introvabile, quello della grande passione ed umanità della persona che te l’ha venduto. Questi valori su itunes, internet, ecc., non li ritroveremo mai, ma potremo ricordarcelo ogni volta che a casa nostra o a casa di qualcun altro prenderemo in mano un disco con attaccato un Pinguino”. Un discorso generale, purtroppo, che si riscontra in diverse situazioni.

“Una cosa la possiamo ancora fare però... In questi ultimi 4 mesi che ci separano da fine anno, boicottiamo i siti online dove vendono musica e torniamo nel suo negozio, cambierà poco, ma sarà un grande ringraziamento a Claudio per tutto quello che ha fatto”, chiede qualcun altro, anche se gli viene risposto che ormai è troppo tardi. 

Per il Pinguis e per una generazione che non consumava dal web ma acquistava musica.