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Cronaca
02.10.2018 - 12:080

Parla Badaracco, "amarezza e delusione per le modalità comunicative di Finzi Pasca. Vogliamo che resti"

Il Municipale replica alle accuse dell'artista: "nessun aut aut da Rifici e Gagnon. È lui a non aver capito lo statuto di compagnia residente al LAC"

LUGANO – Carmelo Rifici, nell’articolo pubblicato questa mattina (vedi correlati) ha voluto ribattere solo relativamente al posto che dovrebbe a Finzi Pasca, affermando che per il resto avrebbe risposto Roberto Badaracco. E il Municipale lo ha fatto, con toni duri e decisi, tramite il Corriere del Ticino, dove era stata pubblicata anche la lettera di Finzi Pasca, in un altro capitolo della querelle.

“Invito un’altra volta Daniele a smussare i toni. Nessuno desidera che la Compagnia lasci la città. Anzi tutti vogliamo fortemente che rimanga per dare lustro al LAC, a Lugano e al Cantone, continuando ad essere la nostra ambasciatrice nel mondo”, dice, ma non risparmia le tirate d’orecchie. “Non possiamo però esimerci dall’esprimere pari amarezza e delusione per le sue modalità comunicative che creano confusione, gettano discredito sul LAC, LuganoInScena e la Compagnia stessa, ledendo l’onorabilità di due Direttori che fanno un grandissimo lavoro e che hanno portato il Centro culturale a diventare un nuovo punto di riferimento per il pubblico e per gli operatori del settore”.

Evidentemente parla di Rifici e Gagnon, partiamo dunque da loro: “non posso accettare la veemenza con cui Daniele si scaglia contro due professionisti stimati e di successo che hanno dimostrato lungo tutta la loro carriera serietà e professionalità, raggiungendo grandi risultati”. Conferma quanto dettoci da Rifici, ovvero che è stato scelto dopo regolare concorso. Nessun aut aut, ma solo voglia di chiarezza, per tutti.

“L’accordo di residenza prevede la regolare presenza di spettacoli per più giorni durante l’intera stagione artistica (7 giorni ad esempio per Donka) e la residenza durante l’estate (quest’anno 5 settimane in cui la Compagnia aveva completamente a disposizione il LAC). Nessuno, che non rappresenti un ente della Città, ha avuto così tanto e continua ad averlo”, prosegue Badaracco. Oltretutto, gli accordi sono stati rivisti poiché la Compagnia non ha portato una nuova produzione a stagione, e si è ridotto l’obbligo di qualcosa di originale a una volta a triennio, oltre a estendere le settimane di residenza per permettere di provare con più calma gli spettacoli.

Ma Finzi Pasca faceva intendere di voler dire la sua nella gestione del LAC, un dettaglio che non va giù a Badarcco. “La pianificazione della stagione è una prerogativa esclusiva dei Direttori operanti al LAC e di nessun altro. Tutti vengono coinvolti, ma solo loro siedono allo stesso tavolo. Ognuno deve conoscere il proprio ruolo e il suo inserimento in una macchina culturale complessa. Dispiace dirlo, ma dopo tutto questo, a non aver capito lo statuto di compagnia residente al LAC è Daniele. Perché quando abbiamo rinnovato l’accordo di residenza non ha eccepito nulla? Perché ora si scaglia contro la direzione creando polemiche inutili?”.
L’invito è quello di restare, i toni non sono certo morbidi. La polemica non pare destinata a finire qui.

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