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Cronaca
19.10.2018 - 10:300

Parla la ragazza malata di tumore e licenziata. "Quello che chiedo è..."

La giovane ci racconta cosa è successo col suo datore di lavoro. "Mi sono rivolta al sindacato per avere quello che mi spetta"

BELLINZONA – Qualche giorno fa fece scalpore la storia di una giovane, malata di tumore, che era rientrata nel mondo del lavoro ed era poi stata licenziata pochissimi giorni dopo aver smesso di percepire l’assegno AI. TicinoLibero ha parlato con la ragazza (nome noto alla redazione), che ha spiegato come sono andate realmente le cose.

“Vista la malattia non è stato facile trovare un posto e ho iniziato a lavorare al 100% presso questo studio grazie ad un incentivo dell'ufficio AI, che consisteva all'80% del mio stipendio. Questo incentivp è stato regolarmente versato dal 01.01.2018 al 30.06.2018, I collaboratori dell'AI mi sono stati molto vicini, lei sa che parlo di lei e approfitto per ringraziarla ancora”, comincia il suo racconto.

Ma poi… E siamo attorno alla fine di giugno, “puntualmente allo scadere dell'incentivo ho ricevuto disdetta, chiamala coincidenza o caso, a libera interpretazione. Nonostante la disdetta ho continuato ad andare a lavorare ho addirittura anticipato le vacanze (scelte e imposte da lui) solo per aiutarlo in quanto vi era una dipendente in vacanza. A metà agosto abbiamo deciso di interrompere il rapporto visto che aveva preso nuovi dipendenti e il clima non era più bello anzi fin troppo teso”.

La giovane e il datore di lavoro si salutano. “Quindi stretta di mano, grazie e arrivederci, se hai bisogno per sostituzioni e non ho ancora un lavoro verrò volentieri, tutto in modo cordiale e pacifico”.
Sembrava tutto apposto, invece non lo . “Al momento del pagamento sono iniziati i problemi, il medico insinuava che fossi io ad avere un debito con lui perché avevo fatto vacanze di troppo (che né a me né all'ufficio AI risultano) e che dovevo rimborsarlo io. È per questo che mi sono rivolta all'OCST, per chiedere quello che mi spettava”.

“Morale della favola che dovrò perdere tempo e affrontare ulteriori seccature, ma non demordo... So che di casi simili ne esistono diversi e spero che prima o poi qualcuno rivendichi i diritti dei lavoratori punendo datori scorretti e approfittatori. Io continuerò la mia ricerca di lavoro credo che esistano le brave persone e che comprendano quanto accaduto”, termina la ragazza.

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