LUGANO - La chiusura del Living Room sta facendo parecchio rumore a Lugano, tra rimpianto, nostalgia per il passato e preoccupazione per il futuro.
Il proprietario dello Sky Club, un altro locale luganese, già attivo peraltro anche in altre attività commerciali simili e note, ha voluto lasciare il suo pensiero sui social, che riportiamo integralmente quale riflessione:
"Volevo spendere due parole in favore dei colleghi del Living Room e ringraziarli per tutto quello che hanno fatto in questi anni per questa città, ricordo che al Living ci si andava anche solo per stare in compagnia, giocare al calcetto e passare un momento speciale diverso dalla solita discoteca.
La chiusura di questo luogo storico é un segnale forte che la città di Lugano sta sempre diventando più conservatrice e meno progressista, manca gente... manca attrazione... i giovani preferiscono andare altrove a divertirsi e magari con meno soldi. Purtroppo a noi non resta che sperare che nei mesi estivi con l’avvento del turismo, con il lungolago pedonalizzato, col villaggetto e qualcuno in giro si crei un po’ di movimento che ci permetta di respirare altrimenti... lo dico col cuore in mano... è questione di tempo che siamo tutti destinati a chiudere.
C’è molta solidarietà tra gestori di locali a Lugano... non esiste invidia, non esiste l’esser felici perché un locale chiude o ha difficoltà... fa tristezza. Perché nessuno può capire le difficoltà meglio di chi le sta affrontando o di chi le vive tutti i giorni. Inoltre al momento non c’è nulla da invidiare a nessuno ma bisogna essere tutti uniti verso un unico obiettivo, riportare vita nel centro di Lugano. Descriverei la città in questo modo: “Avere una Ferrari col motore di una Fiat”.