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17.06.2021 - 09:500

Littering, malcostume anche in Ticino. Cosa svela l'indagine del DT

In quasi 31 chilometri sono stati raccolti, separati e catalogati 21,8 kg di rifiuti abbandonati su suolo pubblico

TICINO – Il Dipartimento del territorio (DT) comunica che sono stati pubblicati i risultati di un’indagine nel corso del mese di aprile 2021 relativa all’abbandono sconsiderato di rifiuti in Ticino (littering). Il documento, promosso dal DT in collaborazione con l’Azienda Cantonale dei Rifiuti (ACR), intende offrire una fotografia sulla composizione e la localizzazione di questo fastidioso malcostume nel nostro Cantone.

Complessivamente sono stati raccolti, separati e catalogati, 21,8 chilogrammi di rifuti abbandonati su suolo pubblico in modo diretto (dispersione da parte delle persone) o indiretto (per cause naturali, come ad esempio il vento), per una lunghezza complessiva di quasi 31 chilometri percorsi, suddivisi in nove aree distinte. Questi dati confermano che la problematica del littering è un malcostume diuso anche nel nostro Cantone, che tocca svariati contesti territoriali e non unicamente le città o le zone densamente popolate, già peraltro regolarmente pulite dai servizi comunali.

Il fenomeno inerente l’abbandono di rifiuti risulta particolarmente diffuso anche nel Cantone Ticino e non sembra dipendere dalle tipologie di territorio (centri urbani, aree periurbane o retroterra). Sebbene i centri urbani appaiono meno colpiti dal fenomeno di littering, in realtà i dati raccolti dimostrano il contrario. La percezione ingannevole è verosimilmente dovuta a una maggiore frequenza della pulizia da parte del personale tecnico comunale. I mozziconi di sigaretta, di piccole dimensioni, di peso ridotto e non biodegradabili, sono la tipologia di rifiuto maggiormente presente in tutte le aree interessate dall’indagine. Le mascherine chirurgiche sono un elemento nuovo nella nostra quotidianità e catturano più facilmente la nostra attenzione.

Malgrado l’impressione che siano onnipresenti, non risultano abbandonate nell’ambiente in termini numericamente maggiori rispetto ad altre tipologie di rifiuto. La presenza di appositi cestini per i rifiuti non rappresenta necessariamente la soluzione al problema del littering. Per evitare importanti accumuli occorre comunque diversificare il numero di vuotature dei singoli cestini in base alla tipologia e alla fruizione di determinate aree.

Con questa indagine, avviata in collaborazione con l’Azienda Cantonale dei Rifiuti, il Dipartimento del territorio si è posto l’obiettivo di verificare quali siano attualmente le zone maggiormente colpite dal fenomeno del littering, come pure se le mascherine chirurgiche – elemento nuovo nella nostra vita quotidiana – rappresentino una componente importante nei rifiuti abbandonati nell’ambiente.

L’indagine ha coinvolto nove differenti luoghi del Cantone con caratteristiche diverse:

Centri urbani
Aree periurbane
Retroterra

Per ogni singolo luogo sono state identificate e campionate le seguenti categorie di rifiuti:

Carta e cartone
Plastica mista
Mascherine chirurgiche
Lattine e alluminio
Mozziconi di sigarette
Vetro di bottiglia
Altro

Per sensibilizzare ulteriormente sul tema è stato recentemente creato un nuovo sito tematico sull’abbandono dei rifiuti (www.ti.ch/littering), in cui sono radunate importanti informazioni indirizzate sia agli Enti locali sia alle scuole e volte a contrastare questo diffuso fenomeno.

Si ricorda inoltre che la decisione parlamentare dello scorso 22 giugno 2020 di vietare l’utilizzo di stoviglie di plastica monouso a partire dal 1. gennaio 2023, contribuirà anch’essa a ridurre la cattiva abitudine di disperdere i rifiuti nell’ambiente.

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