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01.10.2018 - 18:300
Aggiornamento: 19:21

KFC, "eravamo rimasti in 19, ci dissero che ci avrebbero tenuto. Una settimana dopo, sette licenziamenti!"

Parla un'altra ormai ex dipendente del fast food: "si è rovinato tutto da quando è arrivato un maanger tedesco. Mi hanno proposto un contratto a ore, dirò di no"

MENDRISIO – A poche ore di distanza dal primo lavoratore del fast food KFC, siamo entrati in contatto con una ex collega: ex, perché pochi giorni fa è stata licenziata (anche qui, nome noto alla redazione). La quale conferma i licenziamenti, ormai ben più di una ventina, i contratti a ore, il manager venuto dalla Germania. E aggiunge altri dettagli.

“Sono una delle, chiamiamole così, vittime. Eravamo rimasti in 19 dall’ultimo licenziamento che risale a un paio di settimane fa. Eravamo una quarantina, quasi tutti residenti, man mano sono stati cacciati. Venerdì è toccato ad altri sette, tra cui io”, ci racconta di getto. “E sa la cosa buffa? Una settimana e mezza circa fa avevamo chiesto un colloquio urgente col capo (e ci cita lo stesso nome fatto dall’ex collega, ndr), perché eravamo sulle spine, volevamo sapere se saremmo stati mandati via oppure no. Il desiderio era capire la situazione. Lui ci ha detto che chi era rimasto erano i migliori e che ci avrebbe tenuto e tutelato. E una settimana, neppure, dopo, eccoci…”.

Facendo due conti, sono rimaste 12 persone. Come possibile gestire un fast food che prima impiegava 40 persona ora ne impiega un terzo? “Me lo chiedo anch’io. A un certo punto è arrivato un manager dalla Germania (ci dice anche il nome, ndr) che ha dato una svolta. Ha cominciato a dettare regole su come potevamo lavorare. E sin lì, finchè mi dai consigli su come lavorare, mi sta bene. Ma poi ha cercato di mostrare dei numeri: KFC ha delle filiali in Germania e a Berna, appena aperto. E questo manager vuole che si abbiano gli stessi risultati, qui però siamo nel Mendrisiotto”.
Ma perché si sta licenziando? Le persone erano ritenute non abbastanza brave? “Avevano detto che noi eravamo i migliori. Penso che le entrate delle vendite non siano in linea con quello che dovrebbero fare. Mi sono proposta più volte per la pubblicità, ho chiesto di abbassare i prezzi. Ricordiamoci, siamo nel Mendrisiotto, molti piuttosto che spendere 44 franchi per un cestello senza le bibite vanno in Italia, spendono meno e mangiano di più”.

Il suo ex collega spiegava di aver sentito dire che presto sarebbero stati proposti contratti a ore. A lei è successo. “Il mese prossimo, a ottobre, sarò pagata lo stesso (e anche qui le versioni coincidono, ndr). Ma mi hanno detto che non posso trovare un altro posto, perché forse mi verrà proposto un contratto a ore. Ero al 60%, ho risposto che ci penserò al momento in cui mi verrà davvero comunicato, però che quasi sicuramente non accetterò. Chi era al 100% è sceso all’80%”.

Se i restanti, quindi gli “ultimi” 19, erano i migliori, per i primi licenziati vale la teoria che non raggiungevano gli standard? Era una sorta di selezione? “Chi era un po’ lento, non era magari molto utile, è stato lasciato a casa. Ci dispiace, però adesso è diverso, ci avevano detto che eravamo i migliori. Avevano preso il doppio del personale per poi scegliere? Non so a che gioco stanno giocando, però pretendono i numeri di Berna e della Germania, assurdo! Le realtà sono del tutto diverse. E questo manager non lo capisce, mostra solo le cifre”.

Da quando è arrivato il manager germanico il clima è cambiato, ci dice. “Prima eravamo una sorta di famiglia, poi sono emersi dei musi, si lavorava con fatica, avevamo la tensione di essere licenziati. Ha distrutto tutto. Sono certa che rimarranno in quattro, uno per ogni postazione, dunque il gerente, il proprietario, il manager e un’altra persona: impossibile gestire a quel modo il fast food!”.

Il primo interlocutore ci ha parlato anche del licenziamento di Tatiana Buop, che era stata il nostro punto di riferimento ai tempi dell’apertura. L’abbiamo contattata e ci ha detto di aver lasciato il posto di lavoro circa un mese fa, e di aver sentito che dopo ci sono stati dei licenziamenti. La seconda persona con cui abbiamo parlato ci spiega che la signora Buop era stata trasferita a Berna, fino al momento in cui era rimasta a Mendrisio l’ambiente era buono.

Abbiamo ovviamente preso contatto con la KFC per sentire anche la loro versione dei fatti.

 

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