BELLINZONA – Il Ticino avrà una nuova moneta, in realtà virtuale? È il progetto TicinoCoin (TIC), il cui ideatore è Michele Fiscalini, insieme agli sviluppatori informatici Claudio Rossini e Adriano Meyer. Uno dei maggiori sostenitori è Paolo Pamini.
Il cambio col franco svizzero sarebbe sempre di 1:1 e per i suoi fautori permetterebbe di pagare senza intermediari, per esempio dal panettiere.
Il Governo può essere interessato a realizzarlo? Paolo Pamini inoltrerà un’interrogazione in merito lunedì, a cui a quanto pare, stando al Corriere del Ticino, hanno aderito rappresentanti di tutti i partiti tranne il PS, il quale non ha ancora detto la sua sul tema. Tra i sostenitori del TicinoCoin vi sono 11 imprese Fintech e blockchain, tra cui Aave Sagl e Eidoo Sagl che rientrano tra le top 50 della Crypto Valley che si estende tra Zugo e Zurigo, 14 imprese in altri settori e anche il Comune di Chiasso.
“Un’apertura verso le criptovalute agirebbe certamente da richiamo per gli investimenti sul nostro territorio ora è importante fare in modo di non perdere il treno”, spiega Pamini, che prende a esempio la possibilità, a Chiasso, di pagare le imposte in criptovalute.
“Si tratta di un sistema di pagamento senza intermediari. È come pagare in cash, i costi delle transazioni sono infatti irrisori e il pagamento è praticamente immediato”, ha aggiunto Fiscalini. “l TIC vuole sostenere l’economia locale che opera in maniera socialmente responsabile e rispettosa dell’ambiente. Il tutto mantenendo la ricchezza la dove viene creata, favorendo in questo senso la crescita dell’economia reale”.