L'affondo di Tuto Rossi alla dolce morte, "fra gli aiutanti ci sono assassini affascinati dalla morte stessa"

L'avvocato lancia dure accuse alle società che accompagnano verso il suicidio assistito, dopo l'indagine a carico di Mariangela Gasperini. "Un anziano in un ricovero è fragile, facile convincerlo che sia meglio morire. E spesso fanno fare testamento in loro favore"

BELLINZONA - In Italia la dolce morte è appena entrata nella legge, dopo una lunga battaglia. Come se fosse organizzato ad hoc, nello stesso momento in Ticino usciva la notizia dell'aerresto e del rilascio di Mariangela Gasperini, fondatrice della società di Melano che accompagnava le persone alla morte, che dunque è di nuovo indagata.

Sul tema è tornato Tuto Rossi attraverso i social. "In questi giorni è stata finalmente accusata una delle tante persone benevole che aiutano al suicidio i disperati. In realtà molto spesso si tratta di persone malvagie, che guadagnano sulla tristezza degli altri. I cosiddetti volontari di Exit e altre associazioni, che portano il veleno ai disperati, incassano 500 franchi per ogni cadavere. Altro che carità! Le associazioni Pro Doolce Morte incassano 10’000 franchi ogni cadavere e spesso fanno in tempo per convincere il malcapitato a fare testamento in loro favore", accusa Rossi, secondo cui anche far giungere qualcuno alla scelta di morire non è così difficile.

"Un povero anziano in un ricovero é una persona fragile, facile da convincere che la migliore soluzione è quella di morire. Fate attenzione, tutte quelle associazioni per la cosiddetta Dolce Morte sono iper milionarie, si sono arricchite sulla morte degli altri. Sono potentissime e pericolosissime. Fra gli aiutanti della dolce morte si annidano anche assassini affascinati dalla morte", scrive addirittura.

"Bene ha fatto il Procuratore pubblico Minesso a scoperchiare il vaso di Pandora. I cittadini devono stargli vicino", è il suo invito finale.