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Cronaca
29.04.2016 - 07:460
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Una tassa per i frontalieri: sarà sciopero?

I frontalieri potrebbero incrociare le braccia per due giorni, la proposta si fa strada

BELLINZONA - «Siamo esasperati, non è possibile un simile accanimento. Forse i frontalieri dovrebbero rispondere incrociando le braccia per due giorni, per far capire quanto sia importante il loro lavoro». Parole di Carlo Maderna, responsabile frontalieri per il sindacato italiano CISL, pronunciate in una trasmissione televisiva di EspansioneTv e riportate da LaRegione, commentando l'ultima proposta del consigliere nazionale Lorenzo Quadri, che vorrebbe una sorta di "tassa d'ingresso" per i frontalieri. Già il nuovo accordo fra Svizzera e Italia, che per i frontalieri si tradurrà in un cospicuo aumento del carico fiscale, ha suscitato parecchio malumore fra chi ogni giorno varca la frontiera per lavorare in Ticino, con l'organizzazione di due "Frontaday". La nuova proposta di Quadri potrebbe rappresentare l'ultima goccia che fa traboccare il vaso. L'idea dello sciopero dei frontalieri sta facendo breccia, e non è escluso che possa venir attuata per uno o due giorni. A dipendenza delle adesioni uno sciopero potrebbe mettere in difficoltà soprattutto quei settori economici che fanno largo uso dei frontalieri, come l'edilizia, l'industria e la sanità.
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