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Cronaca
13.05.2016 - 09:320
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Dumping, più controlli. Nei settori regolamentati dal CCL, il 29% delle ditte non è in regola

Tra le aziende che operano in settori non regolamentati da un contratto collettivo di lavoro, le irregolarità sono state del 9%. Particolare attenzione in Ticino

BELLINZONA - 10% di controlli in più su condizioni salariali e lavorative: la Svizzera stanno facendo uno sforzo significativo nel combattere la lotta al dumping. Nel 2015, grazie alle commissioni tripartite e paritetiche, sono stati controllati il 7% dei luoghi di lavoro il 40% dei lavoratori distaccati e il 35% dei prestatori d’opera indipendenti dell’area UE/AELS. Un terzo delle aziende che operano in settore regolati da contratti collettivi presenta irregolarità presunte, mentre fra quelle che lavorano dove il CCL non c'è non sono risultate in regola il 9% delle ditte esaminate. Nella metà dei casi rilevati di dumping salariale, le procedure di conciliazione per ottenere il pagamento posticipato dei salari hanno avuto esito positivo. Per quanto concerne i lavoratori distaccati, essi sono aumentati nel 2015 di circa il 2%. Si sono registrati salari inferiori a quelli usuali in circa il 10% dei casi. Il Ticino era un osservato speciale, poiché la SECO ritiene che l'elevato numero di frontalieri possa portare a maggiori probabilità di casi di dumping salariale. Il nostro cantone è quello con il maggior numero di CCL, e sono state controllate il 24% delle ditte la cui attività ne è regolamentata (contro il 17% dell'anno precedente). Sotto la lente ticinese anche le prestazioni transfrontaliere, e in merito si segnalano dei controlli effettuati ieri nella fascia di confine italo-luganese. Sono stati controllati 93 veicoli e 120 persone: sul 15% (18) l'Ispettorato del lavoro effettuerà ulteriori verifiche, mentre l’Associazione interprofessionale di controllo lo farà su 5 persone impiegate in altrettante aziende. Due operai italiani sono stati trovati senza la notifica necessaria (entrambi lavorano per ditte italiane). In conclusione, per la SECO le misure di accompagnamento, in attesa di un accordo sull'applicazione di quanto votato il 9 febbraio 2014, sono il viatico migliore per combattere la piaga sul dumping.
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