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Cronaca
24.06.2016 - 15:000
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

«Momento storico come la fine della Seconda guerra mondiale. Colpiamoli ora che sono morenti!»

Galeazzi versione apprendista del mago Otelma esulta. «L'UE è già crollata, la stanno tenendo unita col filo di ferro arrugginito. Devono essere i popoli sovrani, e noi ora dobbiamo alzare la voce!»

BELLINZONA - «L'avevo previsto»: Tiziano Galeazzi, I'm a British parte 2. Il Deputato in Gran Consiglio e Consigliere comunale UDC di Lugano, in un'intervista al nostro portale una decina di giorni fa, aveva predetto l'uscita della Gran Bretagna dall'UE e gli effetti che oggi vediamo sulle borse e le valute.La sua prima reazione, visto che l'aveva auspicato e predetto?«Non sono il mago Otelma ma potrei essere il suo apprendista (ride, ndr)! Gli inglesi hanno vissuto la seconda guerra mondiale in cui erano soli contro la Germania e il resto del mondo, hanno un carattere indipendentista (ho vissuto per parecchio fuori Londra, sono stati un popolo coloniale e questo è nel loro DNA. La gente, o quanto meno i britannici, si è accorta che è ora di finirla di prendere ordini e essere sottomessi da un gruppetto di burocrati a Bruxelles, da Junker a Schulz, funzionari non eletti da nessuno ma messi lì per dirigere burocraticamente un Continente. Cosi non funziona, hanno solo creato povertà e privato le nazioni delle loro identità, mentre i popoli sono stati sottomettessi senza più il diritto di dire la loro».Vede un effetto domino, con altre nazioni che potrebbero seguire l'esempio?«Potrebbe esserci un effetto domino, con nazioni quali la Francia, Spagna, Austria, Polonia, Grecia, Ungheria e Olanda che potrebbero uscire. Quanto successo è la prova che il modello svizzero, col popolo sovrano, è vincente: il popolo deve tornare sovrano anche nel resto dell'Europa, basta con queste pianificazioni strategiche di lobbies che vogliono ingabbiare la libertà delle nazioni. È per quello che l'UE ha sempre temuto la Svizzera, piccola ma col popolo sovrano. Adesso anche la Gran Bretagna ha dimostrato che il popolo è in grado di decidere».Quali saranno le conseguenze, anche per la Svizzera?«Avevo detto che il franco svizzero si sarebbe rafforzato e che le borse avrebbero subito il contraccolpo. Per qualche giorno vi saranno le montagne russe, poi andrà ristabilito un po' di ordine. Se non fosse intervenuta la Banca Nazionale svizzera, probabilmente saremmo arrivati alla parità con l'euro nella giornata di oggi. Nel contempo la politica svizzera dovrà approfittare di questo colpo per portare avanti gli interessi nazionali. Di certo ci vorrebbero Consiglieri federali poco euroturbo. Coloro che hanno ispirazione ad entrare nella fallita UE dovrebbero farsi un esame di coscienza e pensare magari a ritirarsi. È il momento, ripeto, di aver gli attributi e mettere sul tavolo di Bruxelles diversi accordi, fra cui la libera circolazione e ovviamente la votazione del 9 febbraio 2014. In Ticino con questa aria di cambiamento sicuramente il popolo voterà in settembre la nostra iniziativa "Prima i nostri", che è legata appunto al 9 febbraio, più chiara e meno fumosa del controprogetto votato in questi giorni in Parlamento».Concorda con la posizione dell'UDC nazionale, che vuole interrompere i negoziati con Bruxelles?«Ovviamente. L'UDC svizzera ha chiesto di congelare gli accordi quadro che il Ministro Burkhalter vorrebbe concludere. In pratica è un accordo che andrebbe a toccare e modificare il nostro ordinamento giuridico con le leggi europee. Praticamente sarebbe un annacquare come si fa con il vino, la fine di questo Paese e un'entrata senza votazione della Svizzera nel club dei falliti. Oggi abbiamo avuto l'esempio del fallimento di politiche aggressive, minatorie e centralistiche».Ritorni apprendista del mago Otelma per un momento: chi saranno i prossimi a uscire?«Difficile indovinare dipende se altre nazioni hanno la stessa possibilità di referendum su trattati internazionali come la Gran Bretagna. Non dimentichiamo che se altre nazioni dovessero uscire, anche l'euro come moneta andrà a scomparire, oppure vi saranno due monete europee: una del club dei rimanenti e un'altra dei partenti, a meno che le nazioni che usciranno decideranno di introdurre di nuovo le loro monete nazionali. In ogni modo l'Europa dovrà scendere a più miti consigli anche con la Russia, abbassando la cresta. La Russa spero diverrà ancora un partner importante per il nostro Continente. Meglio averli come amici che nemici. E in tema di futuro, a questo punto non escluderei la vittoria di Trump alle prossime elezioni americane. Obama e Clinton hanno fallito sostenendo il Remain inglese».Dunque, oggi è un giorno storico?«Credo proprio di si....paragonabile per gli inglesi all'aver resistito ai bombardamenti nella seconda Guerra Mondiale».
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