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Cronaca
06.07.2016 - 09:020
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Guadagnano il 6% in meno ma non vi è sostituzione. «Tutto il resto è politica»

Il fenomeno frontalieri va tenuto d'occhio, secondo la SECO. Diminuisce l'immigrazione verso la Svizzera, e cambiano gli immigrati: meno tedeschi, più persone dal Sud e dall'Est. Aumentano nel sociosanitario

BELLINZONA - Il franco forte e la crisi economica condizionano anche il tipo e il numero di immigrati che arrivano in Svizzera. Si vede chiaramente questo dato nel rapporto annuale della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sugli effetti della libera circolazione. Gli immigrati giunti nel nostro paese è stato di 71 mila persone nel 2015, in diminuzione del 3% rispetto all'anno precedente. La stragrande maggioranza arriva da paesi UE/AELS, diminuita nella stessa percentuale. Nei primi mesi del 2016, la flessione è stata addirittura del 30%! Se una volta erano soprattutto i tedeschi a venire a lavorare in Svizzera, adesso si contano in particolare da Sud e da Est dell'Europa. Anche i settori in cui queste persone vanno a lavorare mutano. Ci sono meno approdi in quelle maggiormente toccate dalle fluttuazioni del cambio, come alberghiero e commercio, mentre aumentano quelli nel settore sociosanitario. Per quanto concerne la provenienza, continuano a prevalere, seppur in calo, coloro che sono in possesso di una formazione terziaria. Ma non sono né le qualifiche né l'esperienza a spiegare la differenza salariale fra frontalieri e residenti, che è circa del 6%, secondo la SECO. Un dato che per ora non appare pericoloso, ma va tenuto sotto controllo, cosi come bisogna prestare maggior attenzione alle zone di confine. Ad ogni modo, la SECO dà ragione al famoso studio IRE, che sosteneva come non si potesse parlare di fenomeno accertati di sostituzione fra frontalieri e lavoratori e di pressione salariale. «Non c’è ragione di dubitare di questi risultati scientifici. Il resto è politica», ha detto al Corriere del Ticino Boris Zürcher, a capo della direzione lavoro della SECO. Quindi, per la SECO la Svizzera ha beneficiato della libera circolazione, anzi l'immigrazione è stata una benedizione per l'economia rossocrociata. Le misure di accompagnamento vanno bene, va migliorata la loro applicazione.
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