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Cronaca
03.08.2016 - 16:300
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Lara Comi e quel momento storico. «Vorrei una donna alla Casa Bianca. Trump parla all'America arrabbiata»

L'europarlamentare italiana, presente a Philapdelphia, ci racconta la convention democratica. «Per ora pronostico Clinton ma la sfida è aperta. Ho visto la politica vissuta come momento essenziale per la comunità»

PHILADELPHIA - Vedendole in tv, le conventions americane per la designazione dei candidati alla presidenza hanno sempre il loro fascino. Discorsi, gente, entusiasmo, voglia di arrivare alla Casa Bianca, soprattutto ora che la scelta fra Hillary Clinton e Donald Trump potrà avere importanti ripercussioni sugli USA e sul mondo in generale. La europarlamentare Lara Comi è stata invitata dalla Clinton a Philadelphia, e ci ha raccontato la sua esperienza, fra l'emozione di sentir parlare un sopravvissuto all'attentato alle Torri Gemelle come simbolo che non ci si deve arrendere al terrorismo sino al momento storico in cui una donna è stata scelta ufficialmente come candidata democratica una donna.Con che sensazioni torna dalla convention? C'è qualcosa che l'ha sorpresa?«È stata una grande esperienza di popolo. La convention democratica, nelle modalità organizzative e nel coinvolgimento di giovani, volontari e cittadini è l'esatta rappresentazione di quello che dovrebbe essere oggi la politica: non un impegno di élite, non un'attività ad esclusivo vantaggio dei soliti noti, non un'occasione celebrativa con discorsi interminabili e autoelogiativi, ma un momento essenziale per la vita di ogni comunità. Ogni persona presente era lì perché sapeva di poter essere protagonista del cambiamento e del futuro».Perché consiglierebbe agli americani di votare per la Clinton? Cosa le piace in particolare di lei?«Da donna sarei lieta che il prossimo Presidente degli Stati Uniti fosse Hillary. Ritengo poi che le qualità della Clinton siano evidenti: competente, preparata, seria, determinata, capace di superare anche tante difficoltà, come ha dimostrato nella sua vita lavorativa, oltre che da mamma e sposa. Una persona che ispira fiducia e che sicuramente farebbe il bene non solo dell'America». Trump alla Casa Bianca sarebbe una tragedia come ritengono in molti? Clinton non corre il rischio di essere votata soprattutto dagli anti Trump piuttosto che da persone che credono in lei?«Come spesso accade in politica, gli appuntamenti elettorali sono trasformati e raccontati come una corrida più che per quello che sono: un confronto dove ci sarà un vincitore ed un vinto. Trump è un personaggio che parla ad un'America arrabbiata e che per questo ha fin qui raccolto un consenso significativo. Non mi convince però: troppe urla, troppa improvvisazione e crescenti errori, anche in politica estera». Come cambierebbero l'America e di conseguenza i rapporti con l'UE (e la Svizzera) in caso di elezione di uno o l'altra?«L'alleanza tra USA ed Europa oggi è solida, ma con la vittoria di Trump non so dire cosa potrebbe accadere...In quanto con amministrazione Obama-Clinton abbiamo testato che il dialogo tra Europa e USA È rimasto inalterato, non posso fare stesso giudizio se dovessero cambiare gli attori. Dato importante è che molti repubblicani non sostengono lo stesso Trump. Domandiamoci il perché...»Un suo pronostico, secondo l'aria che ha respirato nel suo viaggio?«L'entusiasmo riscontrato in occasione della convention democratica è stato contagioso; oggi direi Clinton. Esiste però un'America profonda, poco raccontata dai nostri giornali e tv. La sfida è aperta». Foto tratta dal profilo Facebook ufficiale di Lara Comi
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