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Cronaca
26.11.2016 - 16:260
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Addio, Fidel. Un leader constrastato, amato e odiato, lascia Cuba e un segno nella storia

Fidel Castro si è spento ieri notte all'età di 90 anni. Personaggio da sempre controverso, da alcuni anni aveva lasciato il comando al fratello Raul. La Russia lo piange

CUBA - Fidel Castro si è spento ieri sera, a 90 anni. Con lui se ne va un personaggio chiave della storia cubana, del comunismo e probabilmente anche del mondo intero. Ebbe successo grazie ai metodi dittatoriali, oppure per merito del sostegno delle masse? Un attentatore dei diritti umani oppure un liberatore dall'imperialismo? Detrattori e sostenitori si combattono da sempre sui meriti e i demeriti di una figura controversa. Castro desiderava da sempre candidarsi, e quando Fulgencio Batista si impadronì con le armi del potere a Cuba, tentò un inutile assalto alla caserma Moncada, venendo condannato a 15 anni di prigione. Uscito grazie ad un'aminista generale, tornò in patria e assieme a un gruppo di combattenti, via via più numeroso, di cui facevano parte anche il fratello Raul e Che Guevara, riuscì a sconfiggere Batista. Da subito entrò in contrasto con gli USA, determinati a espropriare le proprietà delle principali compagnie statunitensi e si alleò con la Russia, per l'acquisto del petrolio. Le raffinerie statunitensi a Cuba si rifiutarono di lavorare col petrolio dell'Unione Sovietica, arrivando a una rottura definitiva con gli americani, che negli anni, tramite la CIA, attentarono più volte alla vita di Castro. Fra i due paesi per anni vi fu un embargo. Fu anche scomunicato dalla Chiesa cattolica una volta dichiaratosi comunista, senza dar grande peso alla questione. Anche all'interno del paese, dove Castro nazionalizzò l'industria, confiscò i beni di proprietà straniera, collettivizzò l'agricoltura, non fu tutto semplice, con molti cubani che preferirono emigrare, principalmente a Miami. Castro puntò sull'alfabetizzazione delle persone più umili, cercando anche di garantir loro una buona istruzione e una sanità accessibile a tutti. Se con l'embargo con gli USA mise per qualche tempo in ginocchio l'economia, il sostegno russo aiutò l'isola. Negli ultimi anni, problemi di salute obbligarono il Lider Maximo a cedere parte dei poteri al fratello Raul, grazie al quale è stato tolto l'embargo con gli Stat Uniti. Fidel andò anche a Roma a incontrare Papa Benedetto XVI. Vi sono anche luci sul governo di Castro, primo fra tutti il rispetto dei diritti umani. In molti parlano di carcerazioni arbitrarie di dissidenti politici, mentre i sostenitori parlano di repressione contro coloro che avrebbero potuto far cadere il governo, finanziati dagli esuli e dagli americani. Gli omosessuali furono a lungo perseguitati, e il Lider Maximo impiegò anni a chiedere scusa ed aprire anche verso i loro diritti. La malattia l'ha costretto via via a sparire dalla scena, alimentandone forse il mito di lottatore contro le oppressioni. Della sua vita privata si sa poco, così come delle sue ricchezze: qualcuno lo accusò di avere un ingente patrimonio, lui smentì sempre. È stato un oratore capace, ha senz'altro cambiato Cuba, eliminando le classi sociali, cavalcando il movimento anti yankee, abbracciando il marxismo forse più per opportunità che per vera ideologia, conscio di poter così conservare il potere con l'aiuto della Russia. Infatti, nel giorno della sua morte, Putin lo elogia, parlando di Cuba come di un paese influente a livello internazionale e di Fidel come di un grande amico. Gli anticastristi, invece, dichiarano che si è chiuso un capitolo orribile. I comunisti di tutto il mondo lo piangono. In ogni caso, per Cuba finisce un'epoca: la storia dove condurrà quest'isola, ora orfana della sua figura più importante?
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