I comunisti e la sinistra piangono Castro, "amico" della Svizzera

BERNA - Fidel Castro è sempre stato quello che si può definire quasi un amico della Svizzera. La nostra nazione infatti mantenne i rapporti con Cuba quando quelli dell'isola con gli Stati Uniti si interruppero, ed anzi la Confederazione cercò di farsi mediatrice fra i due paesi sino al disgelo avvenuto nel 2015. Castro venne una sola volta in Svizzera, nel 1998, e da entrambe le parti si parlò di un colloquio franco. Il Lider Maximo, che non vedeva di buon occhio le organizzazioni non governative per i diritti umani e a favore della libertà di espressione, accolse volentieri per tutto l'arco del suo governo quelle umanitarie svizzere. In molti rimproverano però a Berna di non aver fatto pressioni su Cuba a favore dei presunti ribelli incarcerati ingiustamente. Il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann ha rivolto al fratello Raul le condoglianze per la morte di Castro. Anche in Ticino, non sono mancati i commenti, anche se fra di loro pochissimi politici. Il più lungo e articolato è senza dubbio quello del Partito Comunista che, e si può discutere su corsi e ricorsi del destino, proprio oggi si riunisce in Congresso dopo tre anni. «Il Partito Comunista ha ricevuto conferma dalla autorità cubane che è spirato il compagno Fidel Castro Ruz, già presidente del Consiglio di Stato e dei Ministri della Repubblica di Cuba e già Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista Cubano. Affranti da questa triste notizia, ci stringiamo intorno al coraggioso popolo di Cuba, al suo governo rivoluzionario e al suo Partito nel momento del distacco fisico del Comandante in Capo. Se n’è andata una lucidissima fonte di ispirazione per tutti gli anti-imperialisti e i fautori della pace. Fidel è stata la guida storica della Rivoluzione Cubana che, con la sua resistenza esemplare, ha permesso di riscrivere la storia d’America latina. Fidel ha incarnato i valori più alti del patriottismo di José Marti e del socialismo scientifico. Il Partito Comunista, rinnovando il suo vincolo di fraternità e di solidarietà con la Rivoluzione Cubana, continuerà il suo lavoro internazionalista per rafforzare non solo sul piano culturale e sociale l’amicizia fra i nostri due popoli, ma anche – sul piano dello sviluppo economico – della cooperazione fra i nostri due Paesi. Oggi, 26 novembre 2016, il Partito Comunista riunito nel suo 23° Congresso a Lugano renderà omaggio alla memoria del compagno Fidel Castro», si legge in una nota.Franco Cavalli per due volte ha sfiorato l'incontro con Castro, mentre ha avuto modo di intrattenersi più volte con il fratello Raul e con la figlia di quest'ultima, Mariela, che ritiene popolare e progressista, una figura adatta a battersi, eventualmente, per omosessuali e bisessuali sull'isola, de figure nettamente combattute, sino a un certo punto, dallo zio. All'ats, Cavalli ha detto che «a Cuba Fidel era un mito. Per molta gente rappresentava un padre. Per loro è come se fosse morta una persona di famiglia». «Commozione per la perdita del più grande degli uomini, colui che ha saputo seminare la speranza nel cuore dell'umanità, insegnando che un mondo nuovo è possibile. Hasta Siempre Comandante», ha postato la socialista Mixaris Perez Conception. Anche l'ex presidente del PS Carlo Lepori ha ricordato Castro con un «Hasta siempre Comandante!».. La Verde Michela Delcò Petralli lo ha ricordato citando una sua famosa dichiarazione: «"...no temo la furia del tirano miserabile que arranco' la vida a setenta hermanos mios. Condenadme,no importa, la historia me absolverà", ("non temo la furia del tiranno che ha preso la vita di settanta dei miei fratelli. Condannatemi, non importa, la storia mi assolverà"), Fidel Castro. Conclusione dell'arringa in difesa sua e dei suoi compagni scampati alla morte durante e dopo l'assalto alla caserma Moncada».