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Cronaca
07.02.2017 - 17:470
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Sanremo, è countdown. Masini: «siamo qui per raccontarvi la nostra vita. Conti ha rimesso la canzone al centro»

Parte stasera la kermesse sanremese: ci saranno la De Filippi e un ricco cast di cantanti per tutti i gusti. Marco ci presenta "Spostato di un secondo", «sono in un momento di consapevolezza»

SANREMO - Poche ore, e il Festival di Sanremo avrà il suo via ufficiale. Carlo Conti ha detto che sarà la sua ultima volta come conduttore sul palco dell'Ariston, e ha voluto fare le cose in grande: a fianco a sé, Maria De Filippi, in una sorta di alleanza Rai-Mediaset per la musica italiana, e a cantare, grandi nomi. Diversi i ritorni, da Albano a Fiorella Mannoia, parecchi gli habitué, da Gigi D'Alessio a Chiara, da Fabrizio Moro a Bianca Atzei e Clementino, fino ai nuovi volti dalla canzone italica, da Francesco Gabbani a Elodie. TicinoLibero, però, a Sanremo ha un amico, un cantante che tornerà in gara per l'ottava volta, con un testo che farà da presentazione al nuovo album, una nuova avventura concettuale, una nuova era di una carriera che ha vissuto diverse stagioni. Marco Masini torna all'Ariston dopo un solo anno di assenza con "Spostato di un secondo", e la sua possibilità di chiacchierare con lui giunge tra una diretta e l'altra con tv e radio: Sanremo è musica, ma è anche un carrozzone di paillettes, colori, incontri, stimoli. Affidiamo con molto piacere alle sue parole la presentazione di questa edizione.Marco, con che aspettative sei in gara?«Non ho aspettative. La cosa bella è potersi raccontare in tre minuti e mezzo a tutti coloro che guardano, che ascoltano, per far capire un cambiamento, l'evoluzione di una vita. Alla fine, chi scrive racconta la vita che ha vissuto, e quella che hanno vissuto gli altri».Dunque, a che punto sei della tua vita e della tua carriera? Prima di un concerto a Lugano, al nostro portale avevi parlato di un album in cui sarebbe emerso un Masini 4.2, ricordi? «Al di là dei numeri, credo di essere in un momento di consapevolezza, di maturità rispetto ai venti o ai trent'anni. Si scrive musica anche attraverso esperienze umane e sociali, e credo di essere a un punto dove tutto sta per iniziare, io penso che la vita cominci sempre oggi».Sei a Sanremo, stai respirando l'atmosfera. Che Festival sarà, secondo te?«Questo dovresti chiederlo a Carlo Conti! Sarà secondo me un Festival come tutti gli altri, dove la canzone avrà un ruolo da protagonista, e deve essere così. Carlo ha riportato la canzone al centro. Magari ci sarà un brano che si imporrà sul lungo tempo, come ce ne sarà uno che avrà un ruolo di spicco durante la kermesse perché se lo merita. Credo che in questo Festival la musica decreterà tante cose, non solo un podio o una classifica, ma anche la vita di tutti noi che siamo qui a raccontarvela, ed è il bello di Sanremo».Da quel che emerge dai testi, non si parlerà solo di amore, ma i vari cantanti hanno toccato temi diversi, anche sociali. Concordi?«Da ciò che vedo, penso ci sia bisogno di un po' di sensibilizzazione, la musica sta andando verso questo, in un momento difficile per l'Italia e per il mondo. Sicuramente chi scrive strizza l'occhio anche a quello che è un messaggio di comunicazione interessante».Il tuo brano, "Spostato di un secondo", parla del concetto di voler avere la possibilità di tornare indietro nel tempo per cambiare le proprie scelte. Ma se così fosse, dovresti conoscere anche il futuro, sei d'accordo?«Diciamo che è un concetto utopico, dove si ripercorre e si rilegge la vita cercando di raggiungere sé stessi. Poi però correggendo alcune cose tu non raggiungeresti te stesso perché saresti un altro, quindi alla fine è un loop da cui si cerca di scappare».Temi impegnativi, come quelli che toccherai nell'album in uscita fra pochi giorni. D'altronde, non sei mai stato un cantante che canta solo amore ma hai sempre voluto scegliere argomenti "pesanti" per riflettere...«Non mi è mai piaciuto solo cantare l'amore. Esso va inteso però a 360°, non è solo quello per una donna che si canta, ma l'amore in generale, anche per se stessi. Anzi, forse prima di tutto per sé stessi, perché senza amor proprio non si può regalare amore agli altri».Parli di momenti in cui si farebbe qualcosa di diverso, cosa farebbe Marco Masini in un altro modo, tornando indietro?«Le scelte sono tante, non si possono riassumere in poco tempo. Analizzando i singoli momenti della vita, ci vorrebbe molto tempo, forse il tempo di una vita stessa». Masini scappa verso un'altra diretta, verso l'inizio del Festival. E noi, lo ammettiamo senza problemi, al contrario di molti che «Sanremo non lo guardo...» e poi non perdono un secondo, saremo sintonizzati. Per assaporare la musica, seguirlo con i nostri lettori, e tifare per un amico del nostro sito (ma questo si può ammettere solo sottovoce). Foto tratta dal profilo ufficiale Facebook di Marco Masini
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