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Cronaca
28.06.2017 - 13:230
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Questa firma non s'ha da fare: prima le elezioni. Spunta un nuovo ostacolo, l'iniziativa UDC. E Quadri: "la previsione del Mago Otelma si è avverata"

Ieri rappresentanti di frontalieri e sindacati sono stati ricevuti a Roma. Per ora, tutto rinviato. Il Consigliere Nazionale, "possibile che non si sia ancora capito con che controparte si ha a che fare?"

ROMA – L’Italia frena: la firma dell’accordo fiscale con la Svizzera non è fra le priorità. Anzi.

Il Ticino, convinto che l’ultimo ostacolo era rappresentato dal casellario giudiziario, con una decisione che ha scatenato un putiferio in casa Lega, facendo infuriare Norman Gobbi in particolare e portando il gruppo parlamentare a non parlare e a non votare sul Consuntivo, aveva tolto l’obbligo di presentarlo per chi volesse rinnovare o ottenere un permesso B o G.

La firma è imminente, dunque? Pare proprio di no. Ieri a Roma il presidente del  Consiglio sindacale interregionale italo-svizzero CSIR Alessandro Tarpini, con Sergio Aureli (di UNIA), Raimondo Pancrazio (UIl frontalieri), Luca Caretti (CISL Piemonte) e Andrea Puglia (OCST) hanno incontrato a Roma collaboratori economici e politici del presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni. Per sentirsi dire, in pratica, che l’accordo è in stand by.

In Italia si prospettano le elezioni, e firmare qualcosa che scontenta una fascia importante come quella dei frontalieri (e delle loro famiglie) potrebbe essere controproducente in termini politici. Lo ha ammesso anche Aureli al Corriere del Ticino, su precisa domanda, parlando di “harakiri”.

Il tema frontalieri rimane comunque caldo, con il Governo italiano disposto a discutere delle loro condizioni al fine di migliorarle (appunto, si prospettano le elezioni…). Ma, eliminato il casellario, è arrivato un altro ostacolo: nella vicina Penisola non piace l’iniziativa, che l’UDC lancerà entro fine anno, per disdire l’accordo sulla libera circolazione delle persone.

Avevano ragione, dunque, diversi politici ticinesi che, al momento in cui si è manifestata l’intenzione della maggioranza del Governo di abolire l’obbligatorietà della richiesta del casellario, si erano detti convinti che l’Italia non avrebbe firmato comunque.

Lorenzo Quadri, su Facebook, ribadisce il concetto:

"Come da copione, la facile previsione del Mago Otelma si è avverata. Accordo sui frontalieri non firmato (non sarà mai firmato, perché oltreramina non vogliono sottoscrivere e quindi troveranno sempre un pretesto: adesso si tira in ballo addirittura la futura iniziativa popolare contro la libera circolazione). Però la maggioranza del CdS versa comunque i ristorni!

Ecco a cosa portano le calate di braghe sul casellario giudiziale. Ecco a cosa servono i "passi indietro".
Possibile che ancora non si sia capito con che tipo di controparte si ha a che fare?

Complimenti al triciclo PLR-PPD-PS. È così che la partitocrazia fa valere gli interessi del Ticino..."

Per ora, tutto rinviato, dunque. A data da destinarsi.
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