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Cronaca
18.08.2017 - 12:040
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Erano pronti a colpire per la terza volta Barcellona. Uccisi cinque kamikaze, mentre l'autista del furgone è ancora in fuga

"Ci riprenderemo la terra dei nostri avi", esulta l'ISIS, che si riferisce alla Spagna col termine al Andalus. A guidare il furgone sarebbe stato il 18enne Moussa Oukabir. Fra gli arrestati c'è anche suo fratello

BARCELLONA - I morti dell'attentato di ieri sulle Ramblas a Barcellona sono rimasti 13, con un centinaio di feriti. Ma il bilancio sarebbe potuto essere ancora più tragico se la Polizia non fosse riuscita a uccidere cinque terroristi che stavano progettando un terzo attentato (oltre al furgone lanciato sulla folla, c'è stata la presa di ostaggi nel locale turco).

Cinque kamikaze a Cambrils, una cittadina balneare a 120 km a sud di Barcellona, erano pronti a sferrare un nuovo attacco nella città catalana. Secondo fonti di polizia il progetto era dunque quello di continuare a seminare terrore con un terzo attacco. Sono stati intercettati verso le due del mattino a un posto di blocco all'ingresso di Cambrils. Sono riusciti a fuggire inseguiti dai Mossos d'Esquadra, la polizia catalana. La loro auto ha investito alcune persone che passeggiavano sul lungomare della cittadina. Poi, scesi dalla vettura, hanno iniziato a colpire a coltellate i passanti. Sei persone sono state ferite, una delle quali in forma grave. I cinque terroristi sono stati uccisi dalla polizia. Portavano apparenti cinture esplosive, che si sono rivelate false. In  ogni caso, stavano per compiere un attacco.

La Polizia ha accertato i collegamenti fra di essi e la cellula che ha organizzato il primo attacco, quello col furgone. L'autista che ha falciato la gente per 600 metri è probabilmente il 18enne Moussa Oukabir, è tuttora in fuga. Forse è proprio lui l'uomo che nella notte ha forzato un posto di blocco, ferendo un poliziotto e fuggendo poi a piedi. Nell'auto è stato trovato il cadavere del proprietario ucciso a coltellate.

Tre persone sono state arrestate, di cui il fratello di Oukabir.

L'ISIS intanto, come di consueto quando avviene un attentato, esulta. "La Spagna è la terra dei nostri avi e noi la riprenderemo con la forza di Allah". Infatti, come noto, il paese ha un passato musulmano. Gli jihadisti fanno riferimento alla Spagna col nome di al Andalus, l'antico nome delle terre iberiche, portoghesi e francesi dominate dai Mori fino alla fine del XV secolo. E non mancano i documenti, già negli scorsi anni, in cui si progettava di riconquistare la zona, minacciando di uccidere ogni spagnolo incontrato sul proprio percorso. Ancora una volta, si poteva fare di più?
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