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15.10.2017 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Un Weinstein in Ticino? "Un ex modello riciclato alla fotografia non si accontenta della foto, anche con minorenni. Ma nessuno ha il coraggio di denunciare, anche con le prove"

Tre personaggi noti del mondo dello spettacolo ticinese parla del caso che scuote Hollywood e lanciano una voce shock. Lo sfogo di una ragazza, "più arrivi vicino al successo più accade, ma senza prove cosa fai? Io sono fuggita". Ma l'altra parte attacca, "quante proposte hot per avere una parte!"

BELLINZONA – Hollywood è sotto shock, dopo le denunce di Asia Argento, seguite da quelle di molte altre attrici, a Harvey Weinstein. Sono passati tanti anni ma solo oggi ha trovato il coraggio di parlarne. E il mondo si divide, tra critiche (inumane) alle donne protagoniste, chi chiedeva di denunciare prima, mentre la vita del produttore sta andando a rotoli, con l’addio della moglie.

Il mondo dello spettacolo è così ovunque? Da quanto si vede, sempre tutto secondo dimensione, qualcosa ci sarebbe pure da noi. Scrive Alberto Meroni, regista de "La Palmira":  Io sono del settore e negli ultimi anni non ho mai sentito casi del genere, ma una ventina di anni fa alcune ragazze, una in particolare, mi aveva confidato di un fotografo tutt’ora operante in Ticino che non si accontentava del semplice scatto fotografico. Naturalmente non ho nessuna prova, e le accuse potrebbero essere state spinte dall’invidia di qualche Miss “non eletta”. Forse avrei dovuto indagare e eventualmente aiutarla a dire la verità perché questi nauseabondi schifosi pervertiti non sono frutto di un’immaginazione collettiva: esistono perché gli si permette di esistere tramite il silenzio”.

E il cantante Davide Buzzi conferma: “Saputo pure io da fonte diretta! Che poi l'essere in questione non è neppure un fotografo, ma un ex modello riciclato alla fotografia!  Di questi personaggi, che sporcano le professioni artistiche e abusano di coloro che di loro si fidano, è pieno il mondo... purtroppo!”.

Sull’argomento interviene anche Flavio Sala dei Frontaliers: “Quelle che dicono di no dovrebbero avere le palle per denunciarlo, stasera durante una cena è uscito il nome di quel fotografo e almeno 3 persone su 9 potevano portare le prove che si tratta di un molestatore seriale, oltretutto su delle minorenni adolescenti che come al solito poi non hanno il coraggio di denunciare il fatto. È scandaloso che certa gente resti impunita”.

Da rabbrividire, insomma, ancor di più quando una ragazza che ha abbandonato il mondo dello spettacolo racconta: “più sei vicina al successo e più queste situazioni accadono... spesso sono i potenti a metterti in certe situazioni e tu giovane, con un sogno e senza soldi che fai? Li denunci? Senza prove oltretutto... la mia scelta l'ho fatta! Ed è stata la migliore della mia vita...”. Ma, aggiunge, ci sono donne che ci stanno, qualcuno parla di scorciatoie. Una realtà triste, davvero.

Eppure il male non è solo da una parte, se così si può dire. “Voi parlate di vittime... però avendo fatto il casting director, vi dico che ci sono anche moltissime/i, che poi definiamo “vittime”, a mandare foto e proposte hot pur di avere un ruolo in un film... io ne ho ricevute a centinaia... non ci volevo credere a quello che leggevo e alle foto che ricevevo... questo non giustifica certo i molestatori, ma sicuramente fa capire che da entrambe le parti c’è una depravazione generale... per fortuna poi ci sono i professionisti che fanno solo il loro lavoro....”, afferma una persona che lavora nello spettacolo, ma, come si capisce, dalla parte di chi deve scegliere e non farsi scegliere.
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