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14.09.2015 - 13:020
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Bruno Besomi. «Lega, non capisco cosa vuoi dalla RSI. Questa guerra è incoerente con la ticinesità»

Il leghista che ha scelto di restare all'interno della CORSI parla della sua scelta. La Lega vuole più posti dirigenziali? «Non è certo estraniandosi che si ottengono». E sulla RSI, «attacchi e critiche paralizzano e tolgono energie»

BELLINZONA - Bruno Besomi, dopo la dura presa di posizione in cui ha reso noto di voler rimanere nella CORSI nonostante le dimissioni di tre colleghi e in cui ha attaccato con forza il suo partito, è divenuto l'uomo del giorno. Cosa c'è davvero dietro la guerra che il Movimento di Via Monte Boglia ha dichiarato alla tv pubblica? Lo abbiamo chiesto a Besomi.Qual è il vero scopo della guerra che la Lega ha dichiarato alla RSI?       «Forse sarò ingenuo ma è proprio ciò che mi sfugge. La RSI fornisce 200 e passa milioni all'anno di indotto al nostro territorio, lavori edili previsti nei prossimi 6 anni per somme considerevoli a beneficio di numerose aziende locali, costruzione da anni di un Know-How inimmaginabile per il nostro piccolo territorio; fare la guerra a tutto questo non è certo coerente con "ticinesità" tanto ostentata dal mio partito.»Il partito mira magari ad avere più posti dirigenziali all'interno della RSI o della CORSI?«Se questo fosse lo scopo non vedo come pensano di raggiungerlo estraniandosi dalla CORSI»Da nostre fonti abbiamo saputo che in RSI il clima politico, con la destra contro, pesa: concorda? E ora sarà peggio?«La RSI si sta impegnando a fondo per progredire e adattarsi ai nuovi bisogni degli utenti, lo fa guardando prima di tutto al suo interno per aumentare efficacia ed efficienza produttiva.  Gli attacchi e le critiche certo pesano e sono a volte paralizzanti perché tolgono energie che servirebbero per scopi più nobili  ma quando si lavora seriamente e in modo professionale si guarda soprattutto all'obiettivo».Le dimissioni dei suoi colleghi di partito, che Lei sappia, sono valide solo per questo mandato o anche per il prossimo, in cui sono già riconfermati?«Difficile a dirsi, dai toni e dalle minacce mi pare vogliano passare all' "opposizione" sine die».Lei sapeva delle dimissioni? Come è stato accolta ai vertici della Lega la sua volontà di rimanere?«Ero a conoscenza dell'intenzione e da subito ho preso le distanze da questa iniziativa, a maggior ragione dopo aver letto il comunicato e le relative argomentazioni».Dalle sue parole traspare delusione verso il suo partito, è collegata solo al caso della RSI oppure ci sono altri motivi?«La mia presa di posizione è strettamente legata al caso RSI, amo dire quello che penso anche usando toni decisi, in fondo quello che mi hanno sempre insegnato i signori di via monte Boglia».
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