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05.10.2015 - 12:290
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Tamara Merlo, «Savoia una persona propositiva, sarei pronta a portare avanti la sua linea»

La deputata in Gran Consiglio è vista da molti come possibile successore di Sergio Savoia alla guida dei Verdi. «Se servisse come aiuto, sono pronta e in chiaro sulle idee. Per discutere bisogna venire alle riunioni...»

EGITTO - Si trova in Egitto in vacanza, Tamara Merlo, eppure quanto successo nel suo partito, con le dimissioni di Sergio Savoia, non può lasciarla indifferente.Le chiedo un commento a caldo del passo indietro di Savoia. «È una decisione personale che rispetto tantissimo. Savoia ha sempre avuto un ruolo trainante e fondamentale per il nostro partito, si è visto anche a livello di crescita e in quanto abbiamo fatto in questi otto anni. A livello personale ho sempre lavorato molto bene con lui e sono felice che il suo sia un addio al coordinamento ma non alla politica, dunque penso che all'interno del gruppo parlamentare e negli altri organi del partito continueremo ad averlo combattivo e motivato come sempre». Quale sarà il futuro dei Verdi?«Vedremo di ricompattarci e di trovare all'interno dei ruoli che già abbiamo (io per esempio sono presidente del Comitato, ci sono una direzione, ci sono delle sezioni), e lì avremo delle persone disposte a fare il lavoro che sinora ha fatto egregiamente Sergio Savoia». In molti la vedono come possibile successore.«Forse perché ho questo ruolo di presidente del Comitato, l'organo più importante dopo l'Assemblea perché proprio eletto da quest'ultima. Ovviamente la scelta toccherà all'Assemblea, io mi metto a disposizione come lo sono ora per il Comitato. Se può essere d'aiuto volentieri».Porterebbe avanti, nel caso, la linea tenuta da Sergio Savoia, essendo a lui vicina?«Io sono molto in chiaro sul 9 febbraio, ho sempre votato no a questi bilaterali, sono in chiaro su tutti i temi ambientali, sono stata in prima linea come lui per "Salviamo il lavoro", e lo sono anche sulle relazioni col PS, ovvero non fare da partito vassallo o portatore d'acqua. Verosimilmente se mai dovessi essere io la nuova Coordinatrice la linea sarebbe quella portata avanti di Sergio».Ritiene che con un nome nuovo alla guida possano sanarsi le rotture interne ai Verdi?«Onestamente non lo so, è tipico di chi si allontana non far sentire la propria voce per cui non so come la pensano le persone che si sono distanziate, sono un'incognita (si riferisce al gruppo di "dissidenti" capitanato da Greta Gysin, che contattata da noi ha preferito non rilasciare dichiarazioni). Aspetteranno di vedere cosa succede, ci saranno delle riunioni. Non è una situazione di emergenza, solo un po'particolare».Qualcuno, soprattutto voi a lui vicini, sapevate di questa intenzione? Oppure è stato un fulmine a ciel sereno?«Era una scelta su cui ha riflettuto da tempo. Nelle serate di spettacolo ha parlato e scherzato sulla sua salute, ha avuto piacere di fare uscite pubbliche diverse da politica e dibattiti. Un po'tutto ha aiutato a prendere questa decisione, condivisa con la cerchia delle persone a lui più vicine, sia politicamente che affettivamente». Infine, un suo bilancio di questi otto anni con Sergio Savoia come Coordinatore.«Ho vissuto praticamente solo questi anni, essendo arrivata nei Verdi da zero poco prima della sua nomina. È un periodo che ho vissuto sull'onda dell'entusiasmo, con idee chiare, posizioni che ho condiviso. Savoia è molto propositivo, non si lamenta, quando vede un problema nella società lo affronta e porta soluzioni. Ha molto dialogato, anche se come dicevo prima bisogna andare alle riunioni per discutere. Altri dicono che si poteva farlo Sono percezioni diverse, io con lui ho sempre parlato, condivido la linea ma non vuol dire che sono stata d'accordo su tutto, ma è una persona con cui si ragiona».
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