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08.10.2015 - 08:230
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il "tesserino di fungiatt" non s'ha da fare, almeno per ora

Il progetto di Zali si è arenato in seno all'Esecutivo. Non convince l'idea di creare un tesserino annuale gratuito per i residenti e a pagamento e della durata di cinque giorni per gli stranieri: si temono costi per Cantone e Comuni.

BELLINZONA - Mirava a proteggere le zone più sensibili dall'eccesso di cercatori di funghi. Erano state scelte 12 zone, la misura sarebbe durata da agosto a fine settembre, e sarebbe stato rilasciato un tesserino, gratuito e valevole per un anno per i residenti e a pagamento e valido per cinque giorni per gli stranieri. Erano le idee di Claudio Zali per modificare la Legge sulla raccolta di funghi, con l'introduzione di quello che è stato chiamato "tesserino per fungiatt". Le misure non sono però decollate. A giugno si era conclusa la discussione con le associazioni interessate e il progetto era passato all'Esecutivo. Lì si è arenato, prima ancora di arrivare sui banchi del Gran Consiglio. C'è infatti perplessità su quanto chiesto dal Consigliere di Stato leghista: soprattutto si temono l'aggravio burocratico e i susseguenti costi che potrebbero interessare Cantone e Comuni. Per ora, dunque, tutto fermo, o per usare un termine calcistico, cartellino giallo.
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